Olginate, comunità in festa per la patrona Santa Agnese: 'abbiate fame di cose vere'

"In questa giornata vi invito a chiedere fame di cose vere, di valori importanti che possano farvi crescere, magari anche con qualche rinuncia". Con queste parole don Matteo Gignoli ha chiuso questa mattina la sua omelia durante la Messa solenne per la festa patronale di Sant'Agnese, celebrata alla presenza delle autorità e dei volontari delle associazioni locali, che con i loro gagliardetti hanno riempito l'altare alle spalle del parroco, nonchè di don Andrea Mellera, padre Valentino De Bortoli e don Angelo Ronchi.

Una ricorrenza, quella odierna, sempre molto sentita dalla comunità che ha gremito la Chiesa Parrocchiale: tra i banchi anche numerosi bambini, particolarmente incuriositi soprattutto dal tradizionale rito della bruciatura del "pallone" e dall'offerta dell'agnellino quale omaggio alla patrona Agnese, solitamente raffigurata proprio con l'animale simbolo del candore e del sacrificio.

Don Matteo Gignoli

"Quella di oggi è una festa che riunisce sempre l'intero paese, in tutte le sue componenti civili e religiose" ha esordito don Matteo, ringraziando tutti i presenti a partire dal sindaco Marco Passoni in fascia tricolore - affiancato anche da altri membri dell'Amministrazione Comunale - e dal Comandante dei Carabinieri Leonardo Casella.

L'offerta della cera da parte del sindaco Marco Passoni

"In tutte le letture che abbiamo ascoltato sentiamo parlare del pane, l'alimento per eccellenza. Il popolo viene nutrito grazie al miracolo della manna dal cielo, ma le persone possono essere sfamate anche ogni volta che si dedica loro attenzione, con carità. Avere fame, infatti, non è solo una questione di stomaco: è anche sentire il desiderio di raggiungere un obiettivo, di conseguire un traguardo. Allora vi pongo tre domande. Innanzitutto, di che cosa abbiamo fame? A volte di affetto, di stabilità, di vita, di protezione, o di una situazione che ci aiuti a esprimere il meglio di noi. Quindi capita che ci riempiamo di cose di poco conto, eppure in altre circostanze ci sfamiamo davvero. E poi, come reagiamo alla sensazione dello stomaco vuoto? Nel caso della folla che accorre a vedere Gesù c'è una pace d'animo: il cibo è qualcosa in più quando ci apriamo agli altri e camminiamo insieme".

"Infine - ha concluso il celebrante - a quale alimento possiamo rinunciare e perchè? A volte facciamo a meno di qualcosa per gli altri, per aiutare qualcuno. Chiediamo quindi una fame di cose vere, non di poco conto. Chiediamo di reagire alle difficoltà guardando ai legami e alle relazioni che ci possono dare tanto. Chiediamo di vivere con valori importanti che possano farci crescere, magari anche con qualche rinuncia".


La tombolata al Teatro Jolly



Al termine della Messa, animata dal coro parrocchiale, è stato anche possibile acquistare i "panatei", i dolcetti tipici della festa patronale preparati dalle volontarie, con il ricavato che andrà a sostenere i lavori di rifacimento del campo da calcio dell'Oratorio San Giuseppe; a seguire, a conclusione della giornata, il pranzo comunitario e la grande tombolata al Teatro Jolly.

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B.P.
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