Lecco: visita del ministro Alessandra Locatelli in città con tappa in tre 'Case' simbolo

Era già intervenuta in città nel recente passato da assessore della Giunta Fontana, è tornata quest'oggi da ministro del Governo Meloni. Visita a Lecco nel pomeriggio odierno per l'onorevole Alessandra Locatelli, delegata, come già nel Conte I, alla disabilità.

Il sindaco Mauro Gattinoni, il ministro Alessandra Locatelli e il prefetto Sergio Pomponio

Ad attenderla in Municipio, insieme al sindaco Mauro Gattinoni e all'assessore Emanuele Manzoni, il “sociale” del territorio e dunque esponenti delle istituzioni ma anche dell'associazionismo e del terzo settore ad ampio spettro, soggetti “che hanno a cuore la persona umana”, come sottolineato dal Prefetto Sergio Pomponio, parlando dunque di una “accoglienza di famiglia” riservata alla gradita ospite che, a sua volta, entrando nel salone consigliare, ha stretto mani e scambiato saluti con genuinità, trasmettendo entusiasmo, sempre per dirla mutuando la sensazione avuta da Sua Eccellenza.

Alessandra Locatelli

Mauro Gattinoni

Emanuele Manzoni

Prendendo la parola il ministro Locatelli, ha offerto alla selezionata platea – ingrossata anche dagli esponenti della Lega locale, suo partito di riferimento, dal coordinatore provinciale Daniele Butti al candidato consigliere regionale Flavio Nogara - una pennellata di quelle che sono le linee guida del suo mandato, parlando del momento attuale come di un momento sì difficile a livello generale ma anche come di un momento di transizione, con tante potenzialità.

Ricordando di aver già “potuto toccare con mano la capacità di fare rete” tipica di Lecco, l'onorevole Locatelli ha sottolineato come oltre a continuare a dare risposte congiunte – coinvolgendo tutti i soggetti, inclusi, al bisogno anche gli attori privati – sia necessario ora “un cambio di prospettiva, soprattutto nel mondo della disabilità”. Essenziale dunque potenziare il così detto dopo di noi  - “che dovrebbe essere anche il durante noi” - assicurando adeguate soluzione abitative e al tempo stesso portare avanti il tema dell'inclusività lavorativa, attraverso percorsi specifici che esaltino le doti di ciascuno.

Tra le questioni aperte, poi, citata  la necessità di dare risposte per quanto riguarda la figura dei caregiver nonché, tra le altre cose, la “rivoluzione” in rampa di lancio per quanto riguarda l'accertamento dell'invalidità che richiederà un tavolo di lavoro concreto, che si già impostando e un periodo di sperimentazione affinché il (necessario) cambiamento avvenga senza scossoni per la cittadinanza da una parte e per il personale proposto dall'altra. Il tutto avendo quale filo conduttore “l'unicità della persona”. Un aspetto ben caro, ovviamente, anche al Comune di Lecco, impegnato, come raccontato dall'assessore Manzoni, nello spostare il baricentro del proprio intervento su progetti individuali.

Tre le realtà “mostrate” al ministro nel corso del pomeriggio a cominciare da Casa Orizzonte di  ANFFAS, la realtà promotrice della visita istituzionale di Locatelli in città. Si tratta di un CSS in corso di trasformazione verso appartamenti per il dopo di noi; seconda tappa presso Casa di Stefano, il CDD di via Tagliamento, dove è stata recentemente allestita una stanza multisensoriale, quale ulteriore attenzione verso tutte le fragilità; passaggio infine – prima di trasferirsi alla Nostra Famiglia di Bosisio Parini – alla Casa di quartiere Laorca Lab, progetto sperimentale – ha spiegato Manzoni – nell'ambito del quale una ex scuola è stata convertita a luogo di riferimento per costruire legami, per valorizzare anche le capacità di persone disabili, con attività aperte poi al territorio.

Tutti e tre le realtà, come evidenziato dall'assessore della Giunta Gattinoni, si chiamano “Casa”, richiamando così un luogo di protezione e di sviluppo delle proprie potenzialità, in una cornice di servizi che hanno “una storia frutto di dialogo”, nella Provincia che ha visto l'istituzione della prima impresa sociale sul territorio nazionale, un qualcosa – ha chiosato ancora Manzoni – che “permette al territorio di sentirsi corresponsabile”.
A.M.
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