Lecco: presentato il nuovo lungolago, per la minoranza solo 'manutenzione straordinaria'

Presentato mercoledì sera alla commissione seconda il progetto definitivo per la riqualificazione del lungolago lecchese. “Un intervento strategico e caratterizzante della nostra proposta politica - ha detto il sindaco Mauro Gattinoni - che va a dare a una delle tre piattaforme fondamentali della città elementi di rilancio e competitività”.

Quello presentato questa sera è un lavoro frutto di una mediazione tra la proposta che aveva vinto il concorso di idee e le risorse economico-finanziarie a disposizione e che ha quindi sacrificato alcuni elementi come la piscina galleggiante e la gradinata a lago. “Il passaggio dal concorso di idee al progetto definitivo ha portato a fare le scelte più praticabili e funzionali compatibili con i soldi che abbiamo: i 6,7 milioni di euro dal Pnrr, il milione messo dalla Regione e i 2,2 di risorse proprie del Comune - ha aggiunto Gattinoni - Per stare in questi dieci milioni abbiamo fatto scelte che hanno il pregio di mantenere la caratterizzazione del lungolago rendendolo fruibile e versatile e di privilegiare l’asse della percorribilità guadagnando spazio a favore del flusso. È questo un passaggio importante che avrà un impatto decisivo per la capacità di volano che tutto il fronte lago potrà assumere per la città”.

La lunga presentazione del progetto ai consiglieri è stata affidata a Simona Bodria, architetto dello studio di Paola Viganò che insieme alle società Alpina, Nexteco, Systematica e Ferrara Palladino Lightscape lo ha realizzato. Due gli ambiti in cui si articola: quello finanziato dal Pnrr a Nord, più impegnativo, che riguarda riqualificazione della passeggiata del lungolago e una migliore gestione dei flussi nella zona del centro; quello finanziato dalla Regione a Sud, più leggero, che con interventi sulla superficie del suolo rivolti a consolidare e riqualificare spazi che in gran parte sono già pedonali e ciclopedonali ha lo scopo di costruire un’unità ciclopedonale che vada dalle Caviate fino a Pescarenico.

La principale innovazione che i lecchesi vedranno sul lungolago è l’eliminazione della fila di posteggi che costeggiano la parte pedonale per creare una pista ciclopedonale e allargare di 2,5 metri lo spazio della passeggiata che sarà completamente ristrutturato. La quasi totalità degli alberi oggi presenti sarà conservata e per risolvere il problema dell’affioramento delle radici che col tempo ha reso impraticabili alcuni tratti, verrà sollevato di 15-20 centimetri il livello della superfice calpestabile che sarà poi ricoperta di “materiali lapidei”, diversi a seconda della zona. In buona parte verranno riutilizzati gli attuali sampietrini “riposati con posa a correre”, mentre la ciclopista sarà realizzata in calcestruzzo colato con colore per distinguersi più facilmente e per essere più favorevole e accogliente per tutti i flussi su ruota: dalle biciclette ai passeggini fino ai trolley. Anche gli attraversamenti pedonali saranno “inclusi” nella riqualificazione: ogni 80 metri ne è previsto uno realizzato con un materiale lapideo diverso, ovvero lastre di serizzo di 30 per 60 centimetri che richiamano quelle di piazza Cermenati, sopraelevato, così da “rendere più facile il collegamento trasversale città/lago, oggi interrotto dalla strada e dai posteggi e obbligare le macchine a rallentare, anche se già la velocità sarà ridotta a 30 chilometri orari e a 20 nella zona di piazza Cermenati visto i flussi di attraversamento importanti” ha spiegato l’architetto. Le panchine esistenti saranno ridipinte di bianco e riutilizzate mentre saranno creati degli elementi di arredo ad hoc da sistemare nelle “piazzette” che si verranno a creare nei diversi punti della passeggiate; il parapetto di bordo lago sarà invece completamente sostituito con uno nuovo in acciaio zincato. Per quanto riguarda il verde in parte sarà valorizzato quello esistente, per tutelare le radici degli alberi saranno create delle “fosse” con un diametro di 1,5 metri riempite di pezzato di porfido e dove il flusso è più intenso saranno apposte delle griglie di acciaio attorno all’albero che permettono il transito. Saranno poi introdotti alcuni elementi di fioritura e di colori che si alternino durante le stagioni che vanno dai platani alle aiuole fiorite di altezze variabili.

 

Alla Malpensata, dove la strada è più larga, verrà creata un’ulteriore fascia verde che separerà la strada dalla pista ciclabile. Previste poi stazioni di parcheggio per le biciclette e postazioni di ricarica e manutenzione delle e-bike con quattro “box service”. Sono stati predisposti anche gli allacciamento per l’installazione di nuovi chioschi in alcuni luoghi strategici come piazza Stoppani, parco Martiri delle foibe e il lungolago Battisti. Per quanto riguarda l’illuminazione per ora l’unico intervento previsto è la sostituzione delle teste palo con nuovi apparecchi a led che garantiscono un risparmio energetico. Per quanto riguarda la viabilità sarà intensificata la presenza di fermate dell’autobus, prevedendone una in faccia all’altra, e creati piccoli hub riconnessi con l’imbarcadero e la stazione, sul lungo Lario Isonzo si toglierà una delle due corsie “doppie” per migliorare la connessione con la ciclopista.
Per quanto riguarda la parte Sud - come accennato - gli interventi saranno più leggeri e semplici e andranno nella direzione di una ridefinizione dell’identità di alcuni spazi, così da migliorare la ciclopista che già c’è.

Molto critici i consiglieri di minoranza: “Bisognerà cambiare denominazione al progetto, più che una riqualificazione mi sembra una manutenzione straordinaria del lungolago - ha commentato Corrado Valsecchi di Appello per Lecco - C’è una linearità tecnico-economica tra questo progetto che oggi ci è stato presentato e quello identificato attraverso gli atti deliberativi legati al concorso di idee? Non rischiamo un ricorso da parte di chi aveva proposto altri progetti? È stata snaturata l’idea originaria e andrebbe indagato questo aspetto, sono state tolte un po’ di cosette che erano innovative e nobilitavano il progetto”.
Emilio Minuzzo di Forza Italia ha invece chiesto “che fine hanno fatto i dieci chilometri di esperienze? Erano state fatte promesse megalomani e non mantenibili, adesso si vuol far passare un intervento di manutenzione per una cosa straordinaria e si dice che si fa un servizio alla città. È un grosso cambio di visione e di prospettiva, mi auguro non diventi come il nuovo municipio”.
Anche Giacomo Zamperini lo ha definito un “esempio lampante di promessa da cui si torna indietro. Il libro dei sogni e il cambio di passo si è scontrato con la realtà come successo per altri mille progetti”.
Peppino Ciresa ha invece denunciato che il progetto “dimentica le Caviate” e si è detto preoccupato per i posteggi che verranno tolti: “diamo un altro colpo alla nostra viabilità”.
Andrea Conti, Lega, ha chiesto conto delle tempistiche e di come verrà gestito il cantiere.

Soddisfatti invece i consiglieri di maggioranza: “È un progetto a tutto tondo, che ci dà anche un’occasione per ridiscutere con Anas del transito nel sottopassaggio dei cosiddetti mezzi pericolosi” ha commentato Paolo Galli di Ambientalmente.
Anna Sanseverino ha parlato di “una giornata importante per quello che è il biglietto da visita della città”, mentre Saulo Sangalli ha giudicato gli interventi dell’opposizione come una “polemica politica sterile che mi rattrista. La connessione tra lago e tessuto urbano, la strada che diventa parte del lungolago con i pedoni che salgono in gerarchia sono coerenti con le linee strategica della ‘Lecco bella’ e se chiamiamo questo progetto una manutenzione straordinaria diciamo una cosa non vera che non rispetta il lavoro fatto”.
Anche l’assessore ai Lavori pubblici Maria Sacchi ha detto di confidare che “le considerazione scettiche che trascendono la contezza del reale e la bontà del progetto presentato troveranno in futuro la soddisfazione di tutti i presenti una volta realizzato l’intervento”. Non sono stati invece ipotizzati i tempi che saranno descritti nel cronoprogramma previsto dal progetto esecutivo che sarà affidato dopo che la conferenza dei servizi avrà approvato il definitivo presentato in commissione.
Manuela Valsecchi
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