Calolzio: nel giorno dell'arresto di Messina Denaro, all'Ist. Rota un intervento di Antonio Nicaso

Mai come oggi, dopo la diffusione di una notizia già destinata a trovare spazio nei libri di Storia, un incontro del genere poteva assumere così tanta rilevanza. Questo pomeriggio, a poche ore dall'arresto in una clinica privata di Palermo di Matteo Messina Denaro, da sempre alleato dei corleonesi di Totò Riina e latitante dall'estate 1993, gli studenti dell'Istituto "Lorenzo Rota" di Calolzio hanno vissuto una tappa importante del loro progetto sulla legalità ascoltando, in video collegamento dal Canada, il giornalista e saggista Antonio Nicaso, tra i massimi esperti al mondo del fenomeno della 'ndrangheta e autore di diversi libri sull'argomento tradotti in varie lingue (anche insieme al noto magistrato Nicola Gratteri).
A lui, invitato già da mesi a questo incontro che avrebbe dovuto svolgersi qualche settimana fa, il compito di accompagnare i presenti in aula magna - nello specifico una rappresentanza degli alunni di quarta - in una riflessione intorno ai non semplici ma numerosi temi legati alla criminalità organizzata, sviscerati anche nel suo libro "La mafia spiegata ai ragazzi" (Mondadori, 2022) che gli studenti hanno avuto modo di leggere insieme.


Antonio Nicaso in video collegamento con la scuola

"Quella della mafia è sempre stata una violenza strategica, mai aggressiva, almeno finchè non abbiamo assistito alle stragi di Palermo, che hanno minato le fondamenta dello Stato" ha esordito Nicaso, arrivando poi a toccare proprio quella che è la notizia di giornata, di cui certamente si parlerà ancora a lungo. "Pensando a Matteo Messina Denaro viene spontaneo chiedersi come sia possibile una latitanza così lunga, peraltro sempre concentrata proprio nei luoghi tra Palermo e Trapani che potevano sembrare i più "scontati" dove andare a cercarlo, ma che lui non poteva lasciare perché altrimenti la sua lontananza avrebbe potuto essere interpretata come un segno di debolezza. Tutto ciò si giustifica soltanto in un modo, ovvero riconoscendo la capacità e la bravura dei mafiosi di fare sistema, di stringere rapporti con rappresentanti delle Istituzioni, professionisti, politici, cittadini comuni. La criminalità organizzata è questo, e non dobbiamo stupirci quando la riconosciamo nel Nord Italia perché è evidente che non si tratti di un problema di mentalità, cultura o arretratezza, bensì di un prodotto della modernità, per quanto la mafia abbia radici profonde in un passato anche molto lontano. I mafiosi non sono uomini armati o invincibili, ma hanno una grande capacità di creare e mantenere relazioni. Sta tutto lì".
Tornando a Matteo Messina Denaro, Antonio Nicaso ha spiegato ai ragazzi come negli anni la Polizia sia riuscita a fare terra bruciata intorno a lui, che però era in grado di rigenerare continuamente i rapporti di cui aveva bisogno: "Oggi è finito tutto perché lui si è trovato a vivere una situazione particolare: si dice che sia gravemente malato, e non a caso si trovava in una clinica, sotto falsa identità. Era talmente irraggiungibile da essere soprannominato "il fantasma di Cosa Nostra", almeno fino a questa mattina".



L'iniziativa odierna all'Istituto superiore di Calolzio, come accennato, si è inserita all'interno di un ampio progetto annuale pensato per sensibilizzare tutti i 780 studenti sui temi della legalità e della cittadinanza attiva, secondo un programma diviso in tre fasi e "spalmato" sulle ore di educazione civica: nella prima parte, conclusa con l'incontro di oggi, è stata trattata la storia del fenomeno mafioso in Italia; si proseguirà poi con un approfondimento sociologico - che culminerà con la partecipazione di alcuni studenti alla manifestazione nazionale di "Libera" in programma il 21 marzo a Milano - e con un "focus" sull'azione dello Stato contro la mafia. Previsti al termine la realizzazione di un video e un ulteriore incontro con un ospite "di spicco", che potrebbe essere lo stesso Nicola Gratteri.
"L'idea è quella di coinvolgere tutti gli alunni, nessuno escluso: l'intervento di oggi di Nicaso, per esempio, è stato registrato, così che tutti avranno la possibilità di ascoltarlo nelle singole classi" ha spiegato il prof. Daniele Oliverio, vice preside. "Per noi questo progetto è molto importante, anzi crediamo possa avere un "impatto" notevole sui ragazzi nel loro percorso di crescita che li porterà a diventare cittadini attivi. Ringrazio la Dirigente e tutti i docenti coinvolti (di italiano, storia, diritto, filosofia e scienze umane), e in particolare i colleghi Annesa Elia e Andrea Valsecchi, ma anche il Colonnello dei Carabinieri Carmelo Albanese che si rende sempre disponibile a darci una mano nel trattare questi temi. Non resta che proseguire così, ora ci attende la seconda fase".
B.P.
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