PAROLE CHE PARLANO/107

Esplodere

Si tratta di un termine molto particolare che ha origine dal latino explodere. Sorge subito un'ovvia domanda: al tempo degli antichi romani che cosa poteva esplodere visto che gli ordigni detonanti non erano ancora stati inventati? Potrà sembrare strano, ma è un composto di ex-, fuori di, e plaudere, applaudire; quindi i Romani battevano con forza le mani, e magari anche i piedi, quando volevano cacciare via qualcuno poco apprezzato da una scena teatrale o da uno spettacolo circense. Questa rumorosa manifestazione è arrivata nelle lingue europee dapprima per indicare l'effetto rapido e dirompente delle epidemie e poi delle violente reazioni chimiche e fisiche che hanno portato all'invenzione della polvere da sparo e di tutti gli altri esplosivi. Non c'è dubbio, è un verbo che ci trova più a nostro agio quando lo usiamo in senso metaforico. Possiamo quindi ritrovarci in un'esplosione di gioia o di sdegno, di felicità o di rabbia, di riso o di pianto, senza procurare troppi danni al prossimo. Viceversa, ci sentiamo angosciati ed esterrefatti di fronte alle esplosioni causate dai drammatici e devastanti bombardamenti che distruggono vite umane e intere città. Vale la pena domandarsi perché ci ostiniamo a definire intelligenti le bombe e magari chi le sa usare con micidiale precisione.


PER RILEGGERE LE PRECEDENTI PUNTATE DELLA RUBRICA, CLICCA QUI
Rubrica a cura di Dino Ticli
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.