Lecco: è mancato padre Ferdinando Colombo, 'papà' dell'Aurora San Francesco

Padre Ferdinando in una foto del 1967 (Fb: Parrocchia San Francesco Lecco)
Arrivò a Lecco fresco di ordinazione, animato da una gran voglia di fare, spendendosi poi, nell'affiancare il primo parroco, Padre Olinto, soprattutto per i più giovani, offrendo loro occasioni di crescita "sane", in ambiente oratoriano e sportivo.
E' mancato nelle scorse ore, dopo lunga malattia, Padre Ferdinando Colombo, fondatore e primo assistente spirituale del G.S. Aurora San Francesco, la polisportiva nata con la Parrocchia di San Francesco, in quartiere Santo Stefano, di cui scelse anche il nome. Era il 1962. E si cominciò con il calcio, partendo di fatto da zero, dovendo creare anche il rettangolo di gioco (spostato poi a seguito della frana del San Martino). Poi venne introdotta, già la stagione successiva, la pallacanestro e il 4 novembre 1964 nacque, sempre su impulso (anche) di padre Ferdinando, milanese di nascita, la sezione sci-montagna, con il nome di Società GEL-Capriolo. Il primo presidente fu Carlo Magni con segretario Peppino Ciresa e cassiere Giuseppe Bertola. Anche le prime gare di pesca, hanno avuto il convinto supporto dell'assistente spirituale, con la nascita della sezione dedicata, in contemporanea con quella del Tennis Tavolo e dell'Atletica Leggera. Il '68 fu l'anno invece del pattinaggio, con la foto diffusa in queste ore per ricordare padre Ferdinando, scattata proprio durante la costruzione della necessaria pista.
Lontano da Lecco ormai da anni e anni, "Pieffe" è ricordato ancora con affetto dai suoi "ragazzi" di allora. "Era un vulcano, super attivo" conferma Peppino Ciresa che questa mattina, con una delegazione di una quindicina di persone, ha raggiunto Milano per presenziare ai funerali, celebrati presso la parrocchia dei Santi Martiri Nabore e Felice (in zona San Siro) di cui padre Ferdinando divenne responsabile nel 1975, dopo i 12 anni trascorsi a Santo Stefano. "Anche lì, nel suo primo incarico da parroco, si diede da fare tra campi e strutture sportive, diventando poi, nei primi anni caratterizzati dall'arrivo di migranti, il referente per la Diocesi, quale braccio destro per questo tema del Cardinal Martini. Era uno, insomma, che dove andava lasciava il segno". E la riprova è arrivata proprio dalla partecipazione alle esequie. "Oltre a noi parrocchiani di Lecco - racconta Ciresa - c'era tanta gente e tanti frati intervenuti per l'ultimo saluto". Aveva 85 anni.
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