Lecco: al Circolo Figini la mostra fotografica ''Gente di montagna''

L'associazione culturale Lumis Arte, in collaborazione con il Circolo Figini e il Fotoclub Airuno, presenta la mostra Gente di montagna, che raccoglie alcune fotografie realizzate da Giandomenico Spreafico negli alpeggi lecchesi e bergamaschi. Le immagini esposte sono una fonte di informazioni sulla vita in alta montagna, ma sono anche l'occasione per il loro autore di dare forma alla sua poesia visiva. La mostra conduce i visitatori in un viaggio lungo sentieri lontani e difficili da percorrere, ma anche attraverso la loro storia: dalla transumanza alla lavorazione del bitto, dall'artigianato alla lavorazione del ferro, dall'abbandono delle baite alle atmosfere sognanti delle nebbie mattutine.

Le fotografie di Giandomenico Spreafico, intitolate Transumanza e Pascoli, che il fotografo dedica a Giovanni Segantini, presentano spesso scene pastorali dominate dalla presenza di pecore e mucche. Le serie Artigianato valdimagnino ('82), Artigianato alpino ('85) realizzata in Val Malenco, Gente di montagna ('87) dedicata ai casari del bitto e Artigianato valsassinese ('88) incentrata maggiormente sulla forgiatura del ferro, raccontano il lavoro tipico dell'alta montagna e la fatica fisica che necessita. Qui Giandomenico fotografa anche le donne intente ai lavori domestici, come affilare le falci in Serietà nel lavoro ('75), lavare i panni in Donne alla cascina ('80), fare il pane in Gente di Premana ('81) e lavorare al tornio in Gente della Valle Imagna ('82). Con le fotografie dedicate alla vita in montagna Spreafico orienta la sua poetica verso l'intimità del rapporto tra essere umano e ambiente. La transumanza di pecore e mucche, la lavorazione del bitto, il riordino degli attrezzi, l'artigianato del legno e la lavorazione del ferro raccontano storie di convivenza con la montagna e adattamento dell'essere umano alle sue condizioni. Sono storie lontane dal nostro tempo, colte dallo sguardo semplice e chiaro di Giandomenico, in un periodo in cui già andavano sparendo per diventare un ricordo.
Le fotografie di Giandomenico sono accompagnate dal testo di Sara Invernizzi che racconta la vita dei casari in alpeggio, la faticosa tecnica dei produttori del formaggio, la modificazione dell'ambiente a favore dei pascoli e della vita delle comunità montane. Inoltre pone uno sguardo attento ai diversi modi che l'essere umano ha messo in atto per adattarsi al territorio che lo ospita, scoprendone i particolari.


L'esposizione Gente di montagna rappresenterà la prima tappa della rassegna intitolata Fuori dal Tempo che ospiterà le mostre personali di Pietro Buttera (25 febbraio - 2 aprile) ed Emilio Frisia (8 aprile - 6 maggio).
L'apertura della mostra Gente di montagna si terrà sabato 14 gennaio alle ore 17:30. In quest'occasione sarà possibile incontrare il fotografo Giandomenico Spreafico, il curatore Daniele Re (Lumis Arte) e Sara Invernizzi.

Giandomenico Spreafico (Lecco, 1936) è un fotografo autodidatta che avvia il suo percorso amatoriale a vent'anni. Spreafico sin dall'inizio si orienta verso la fotografia paesaggistica, immortalando le montagne lecchesi, trovando nel bianco e nero la propria modalità espressiva privilegiata. Dagli anni '60, dopo un primo periodo di studio del mezzo, dà pieno avvio alla sua indagine visiva del paesaggio, affiancata da un'intensa sperimentazione in camera oscura che caratterizza la sua produzione fino al '92. Giandomenico dedica alla fotografia ogni momento libero dal lavoro in fabbrica e la unisce alla sua grande passione per la montagna che esplora in lunghe e impegnative escursioni e scalate. Negli anni percorre l'alta via della Val Malenco, affronta in diverse occasioni il Monte Bianco, dall'ascesa alla vetta fino alla traversata del ghiacciaio, mentre fronteggia il Monte Rosa.
Nel corso della sua produzione autoriale Spreafico ottiene circa 650 riconoscimenti nazionali e internazionali. La lunga e ricca serie viene avviata nel 1972 a Torino con l'onorificenza AFIAF ricevuta in seguito alla partecipazione a diversi concorsi fotografici patrocinati dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) nei quali ottiene punteggi significativi che determinano l'attribuzione di tale riconoscimento. Da qui avranno avvio le successive partecipazioni a importanti concorsi fotografici che lo vedranno ammesso tra il 1973 e il 1985 a 247 concorsi nazionali e 61 concorsi internazionali, dai quali riceverà numerose premiazioni.
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