Bellano: Pietro Andrea Acerboni racconta la giovinezza a Mornico in 'Eccomi, crescete con me!'

Venerdì 6 gennaio 2023, alle ore 18.00, verrà presentato presso il Museo del latte e della storia della Muggiasca a Vendrogno, il nuovo libro di Pietro Andrea Acerboni, dal titolo “Eccomi, crescete con me!”.

La locandina della presentazione del 6 gennaio, con la copertina del libro

L’autore, classe 1953, risiede a Mornico (piccola frazione del Comune di Bellano) fin da quando era bambino. Sindaco di Vendrogno dal 2004 al 2014, lavora da una vita come artigiano edile, nella ditta portata avanti insieme al padre a partire dagli anni 70’. È stato, ed è tuttora, impegnato in diversi progetti e associazioni, ha scritto alcuni libri, tra cui “La storia che non c’è”, ed è produttore di vino e succo di mele.
In “Eccomi, crescete con me!” Pietro riporta la sua storia, dalla nascita fino al matrimonio, all’età di 24 anni. Non si tratta di una “semplice” autobiografia, ma di un vero e proprio viaggio negli anni del boom economico, vissuti da un ragazzo, poi diventato uomo, del piccolo centro di Mornico, che Acerboni non ha mai abbandonato.
Il racconto, ambientato negli anni 60’ e 70’, contiene diversi sprazzi della vita del paese: dai giochi dei bambini, alle avventure del protagonista, alle fatiche quotidiane di quegli anni, in un centro che si apriva non senza fatica alle novità di un’Italia che cresceva a gran velocità. “Una piccola frazione dove in quegli anni c’era tutto e niente…” così Acerboni, ha definito la Mornico di quell’epoca.

Pietro Andrea Acerboni

Sei capitoli che si aprono con il periodo dell’infanzia, cui fanno seguito gli anni in collegio. A quindici anni il primo lavoro: a Dervio come tornitore, per nove ore, avanti e indietro da Mornico a piedi! “Spesso riuscivo a trovare qualcuno che mi dava un passaggio” ricorda Pietro. “Una volta eravamo in tre su una moto; prima di arrivare a Bellano vedemmo in lontananza una pattuglia della polizia. Io istintivamente mi lanciai dal portapacchi, mentre la moto rallentava, per non “farci beccare”. I poliziotti però mi videro e mi ripresero con fermezza. Tuttavia, dopo aver spiegato loro la mia situazione, furono clementi: al conducente venne risparmiata la multa… ed io dovetti tornare a casa a piedi!”.  Questa solo una delle tante peripezie di cui il libro è disseminato.
Attraverso la giovinezza, nelle ultime pagine il periodo degli innamoramenti: “mia moglie è anche lei di Mornico, incontrarci fu semplice. Tuttavia, dovette stare per un po’ di tempo lontana dal paese, e per la nostra relazione fu certamente un problema... alla fine, però, ci siamo sposati!” ci ha raccontato l’autore.
“La mia mente gira tantissimo” ci ha confidato, arrivando ragioni che lo hanno portato a scrivere e pubblicare questo libro. “Con “Eccomi, crescete con me!” non volevo far dimenticare alla gente come si viveva in un paesino come Mornico negli anni del boom economico. Un paesino diverso da altri centri, Premana per fare un esempio, perché lì esisteva solo l’agricoltura, non c’era nient’altro. Le opzioni erano soltanto due: lasciare definitivamente il paese per la Valsassina o il lago, oppure restare e darsi da fare con quello che c’era”. E ha proseguito “la mia idea è stata quella di far capire a chi viene da lontano (ma anche solo dai paesi limitrofi) la fortuna di aver vissuto negli anni 60’ e 70’, quando è nata la musica leggera, quando sono arrivate le moto e le automobili. La fortuna di aver vissuto la “vita dùra”, ma anche di aver sperimentato il passaggio a quei “nuovi lussi” che hanno cambiato per sempre il nostro modo di vivere”.
Infine, un appunto sulla scelta di rimanere a Mornico per tutti questi anni. “Vivere in montagna vuol dire anche mantenere il territorio. Sia io che mia moglie abbiamo sempre creduto in questa idea” ha affermato.
“Nel libro parlo in maniera molto schietta di cose che uno non sapeva esistessero, anche molto concrete. In più, ci sono molte foto fatte allora”, per un’opera che Acerboni ha voluto paragonare a “Vit de quai sort” del premanese Antonio Bellati. “Posso garantire che chiunque prenderà in mano “Eccomi, crescete con me!” si appassionerà e non si annoierà di certo!” ha concluso.
A.Te.
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