Lecco-Ballabio: quando la circolazione fu bloccata dal... 'lago'

Emergono ricordi della Lecco-Ballabio bloccata anche in altre occasioni, rispetto a quella attuale: è stato il caso dell’autunno 2002, proprio vent’anni fa, quando il “lago di Balisio” raggiunse un’estensione tale nella gola che porta al cuore della Valsassina da fermare il traffico delle auto più leggere; solo i fuoristrada e i mezzi pesanti potevano passare a senso unico alternato.
La stampa locale scriveva: “A memoria d’uomo non si ricorda un bacino d’acqua così esteso e profondo. Ci sarebbe bisogno, per cercare di svuotare il lago, o quantomeno per far calare il livello delle acque, di idrovore più potenti. L’Amministrazione Comunale di Ballabio, con il sindaco Luigi Pontiggia, sta facendo tutto il possibile per cercare soluzioni al problema e alleviare i disagi della gente... Il fenomeno è particolarmente rilevante nel tratto stradale intorno alla fattoria di Beatrice Locatelli, in località Prato della Chiesa. La zona è presidiata dai Carabinieri delle stazioni di Lecco e di Introbio e dai Vigili urbani di Ballabio, con il comandante Locatelli”.


Titolo di un quotidiano del dicembre 2002

Il lago nel canalone di Balisio era già stato menzionato nelle ricerche dell’abate geologo Antonio Stoppani, nella seconda metà dell’Ottocento. Il fenomeno era, però, molto meno noto agli abitanti della Valsassina del Novecento, agli automobilisti, ai conducenti dei mezzi pesanti che si sono trovati in difficoltà nei collegamenti da e per la città di Lecco e in tutto il territorio, che non hanno mancato di manifestare la propria rabbia.


Il lago all'ingresso della gola di Balisio, sul lato di Ballabio

Si evidenziava inoltre nei servizi da Balisio che “lo specchio d’acqua questa volta si è formato più a valle rispetto a precedenti “apparizioni” come quella di poco più di dieci anni fa, quando lambì, nel tratto centrale della conca, il nastro d’asfalto, non provocando, però, disagi concreti alla circolazione. Questa volta il lago si è formato più vicino a Ballabio. Sono stati evacuati capi di bestiame dalle stalle della zona, gli ultimi venti vitelli sono stati ricoverati a Ballabio Inferiore”.
Le informazioni sottolineavano che le indicazioni di strada chiusa verso la Valsassina erano state collocate già all’incrocio tra viale Tonale e viale Adamello in quartiere San Giovanni. Altre segnalazioni si trovavano al bivio di Ballabio verso i Piani Resinelli e più avanti in località Gera. Le note di cronaca sottolineavano anche “che non sono mancati i San Cristoforo della situazione che, su capaci fuoristrada, hanno caricato persone o studenti attesi oltre il lago da altri automezzi per proseguire il viaggio verso i paesi della Valsassina”. Il commento di un quotidiano era: “Anche questo è uno dei molteplici volti dell’emergenza di questi giorni”.


Un posto di blocco dei Carabinieri sulla direttrice Ballabio-Balisio

Per quanto riguarda i dati generali dell’autunno 2002, nel mese di dicembre il lago di Lecco raggiunse i livelli registrati durante la tragica alluvione della Valtellina nel luglio 1987 e di quella del novembre 1976; nella “tacca” collocata nella darsena della Canottieri, venne sfiorata l’eccezionale “punta” raggiunta nel 1928, quando non era ancora in funzione la diga “regolatrice” inaugurata nel 1944 tra Olginate e Vercurago.


La deviazione per il lago esondato in piazza Cermenati a Lecco

Deviazioni di traffico per l'esondazione entrarono in vigore anche sul lungolago di Lecco, nel tratto compreso tra piazza Cermenati, la zona antistante la stazione del servizio di navigazione e la passeggiata verso la località Maddalena-via Torri Tarelli.
A.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.