Garlate: la comunità riunita in Chiesa per le celebrazioni del patrono. Quasi conclusi i lavori sul sagrato
Tradizione rispettata a Garlate, dove questa mattina la comunità si è riunita in Chiesa Parrocchiale per la celebrazione solenne in onore del patrono Santo Stefano, semplice ma sempre particolarmente sentita. Cinque i sacerdoti presenti sull'altare: oltre al parroco don Matteo Gignoli e al coadiutore don Andrea Mellera, sono infatti intervenuti anche don Pietro Raimondi, padre Valentino De Bortoli (missionario in Bolivia originario di Olginate) e padre Eric, religioso della Diocesi francese di Lione che in questi giorni di festa ha affiancato i preti del territorio nelle varie celebrazioni. Rinnovato come di consueto anche il rito della bruciatura del pallone, simbolico omaggio al martirio di Stefano che fu lapidato - presumibilmente intorno al 35 d.C. - per aver affermato la propria fede.
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Padre Eric, padre Valentino, don Matteo, don Pietro e don Andrea
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"Sono tre i valori che ci consegna" ha affermato don Matteo durante la sua omelia. "Innanzitutto ci ricorda che la parola data è importante: quello che il nostro patrono dice fa parte della sua sensibilità, lui non teme di essere coerente con i suoi principi e anche noi possiamo seguire il suo esempio comportandoci in questo modo. Stefano, poi, è un uomo tenace e coraggioso, che non ha paura di essere impopolare, di non riscuotere "like", come diremmo noi al giorno d'oggi. Infine, ha dentro di sè una sorta di mitezza, di pace: non si lascia mai dominare dall'odio, nemmeno verso chi gli stava togliendo il dono più prezioso, ovvero la vita stessa. Così ci insegna a essere liberi dal risentimento, anche nei confronti di coloro che ci fanno del male".
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Presente alla funzione anche il sindaco di Garlate Giuseppe Conti in fascia tricolore, mentre non ha potuto intervenire a causa di alcuni acciacchi fisici don Giuseppe Buzzi, che comunque ha inviato i propri saluti alla "sua" comunità. Al termine della Messa, la "parola" è passata ai volontari della Protezione Civile, che come di consueto hanno offerto a grandi e piccini le mele rosse tipiche di questa giornata di festa, posizionandosi sul sagrato che, grazie al progetto di riqualificazione a cura del Comune, sta iniziando ad assumere una veste nuova: i lavori - come ha annunciato lo stesso don Matteo - saranno completati con l'asfaltatura non appena le temperature diventeranno più miti.
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Il sagrato in fase di riqualificazione
B.P.