Cortenova: 22 postazioni per trasformare l'intero paese in un presepe ambientato nel '900, tra tradizioni e magia del Natale
Grande successo per il presepe vivente allestito a Cortenova nella notte di Natale, la notte più "magica" dell'anno nel corso della quale, tutti, impegnandoci possiamo tornare un po' bambini, credendo che tutto sia possibile.
I suoi abitanti - facendosi figuranti, mantenendo però genuinità - sono così tornati ai ritmi lenti di una volta, riprendendo lavori manuali oggi ormai "superati" e in qualche caso addirittura dimenticati. Qualcosa di molto lontano e forse anche inimmaginabile per le nuove generazioni, chiamate invece, anche attraverso proposte come queste, a conoscere e conservare un patrimonio di gesti, nozioni e abilità tramandate fino ai giorni nostri di padre in figlio.
In un edificio si trovavano Ol Podestà, la Posta e la Scöla: ogni locale riscaldato con una stufa in ghisa o un camino alimentato a legna, con il tepore, durante le lezioni, garantito dai ciocchi portati da casa a turno dagli alunni stessi.
All'esterno, immancabile, la postazione dell'Asen (l'asino), nel '900 ancora utilizzato come mezzo di trasporto, mentre il postino, con la borsa a tracolla si spostava a piedi per le vie del paese, a consegnare la corrispondenza.
Nella Gesa de San Fermo, i visitatori hanno trovato ad attenderli il sacrestano intento a preparare l'altare per la funzione religiosa. Nella parte alta del paese, verso monte, tante le attività contadine, con la famiglia del cabreer (capraio), la latteria e la stalla, oltre al macellaio impegnato nella lavorazione delle carni.
Ad ultimare il giro, la tappa alla Filera (filanda), luogo delle donne dalla mani d'oro. Solo alla fine, l'arrivo in stalla dove un asinello e una mucca, guardavano una mangiatoia, accanto un uomo e la sua giovane sposa con in braccio un neonato. E si, è nato qui, a Cortenova, il 25 dicembre. Auguri a tutti.
I suoi abitanti - facendosi figuranti, mantenendo però genuinità - sono così tornati ai ritmi lenti di una volta, riprendendo lavori manuali oggi ormai "superati" e in qualche caso addirittura dimenticati. Qualcosa di molto lontano e forse anche inimmaginabile per le nuove generazioni, chiamate invece, anche attraverso proposte come queste, a conoscere e conservare un patrimonio di gesti, nozioni e abilità tramandate fino ai giorni nostri di padre in figlio.
In un edificio si trovavano Ol Podestà, la Posta e la Scöla: ogni locale riscaldato con una stufa in ghisa o un camino alimentato a legna, con il tepore, durante le lezioni, garantito dai ciocchi portati da casa a turno dagli alunni stessi.
All'esterno, immancabile, la postazione dell'Asen (l'asino), nel '900 ancora utilizzato come mezzo di trasporto, mentre il postino, con la borsa a tracolla si spostava a piedi per le vie del paese, a consegnare la corrispondenza.
Nella Gesa de San Fermo, i visitatori hanno trovato ad attenderli il sacrestano intento a preparare l'altare per la funzione religiosa. Nella parte alta del paese, verso monte, tante le attività contadine, con la famiglia del cabreer (capraio), la latteria e la stalla, oltre al macellaio impegnato nella lavorazione delle carni.
Ad ultimare il giro, la tappa alla Filera (filanda), luogo delle donne dalla mani d'oro. Solo alla fine, l'arrivo in stalla dove un asinello e una mucca, guardavano una mangiatoia, accanto un uomo e la sua giovane sposa con in braccio un neonato. E si, è nato qui, a Cortenova, il 25 dicembre. Auguri a tutti.
Moira Acquistapace