Calolzio: con AVIS, AIDO e ADMO donata al paese la prima 'panchina del dono'

I calolziesi quest'oggi, vigilia di Natale, hanno ricevuto un dono speciale: sull'uscio della Casa delle Associazioni, nel primo pomeriggio è stata scoperta - per poi essere messa nuovamente a tetto ma entro la fine dell'anno sarà ufficialmente ancorata a terra nel punto prescelto - la "panchina del dono", regalata alla città coralmente da AVIS, AIDO e ADMO.

La benedizione della nuova panchina

L'idea si deve proprio al referente provinciale di quest'ultima realtà, Rosario Vaticano, poi condivisa con i sodalizi incarnati da Beppe Bosisio e Roberta Galli. "E' una iniziativa che nella bergamasca è un po' più diffusa rispetto a qui: viene presa una panchina del Comune - chiedendo ovviamente il permesso a chi di dovere - e viene poi dedicata a una associazione o a un messaggio. Noi l'abbiamo voluta chiamare "la panchina del dono" proprio perché é la panchina delle tre associazioni che si uniscono nel dono: l'AVIS con il sangue, l'ADMO con il midollo e l'AIDO con gli organi" ha spiegato, nella sua veste di "cerimoniera" la numero uno del sodalizio che riunisce gli avisini di Calolzio e Erve, auspicando poi di poter donare, con il tempo, una analoga seduta a tutti le frazioni calolziesi e al più piccolo comune della Val San Martino, i cui donatori fanno appunto riferimento al gruppo del "capoluogo".

Beppe Bosisio (AIDO), l'artista Emuele Iob, Roberta Galli (AVIS) e Rosario Vaticano (ADMO)

"Tanti paesi hanno la panchina gigante. Calolzio ha la panchina del dono. E magari può essere uno stimolo a altre associazioni, radicate nel territorio, per abbellire il nostro Comune, facendosi conoscere" ha sostenuto Roberta Galli, con la palla colta al balzo dal sindaco Marco Ghezzi, dettosi ben pronto a mettere a disposizione di chiunque voglia farse carico una o più sedute tra quelle disseminate per la città, affidate - per quanto riguarda la manutenzione - fino alla sua scomparsa al signor Giuseppe Figini e ai suoi "giovanotti" dell'ACT. L'assessore Tina Balossi - "una delle prime a cui abbiamo detto di questa iniziativa, dimostrandosi subito entusiasta" ha sostenuto la presidente dell'AVIS - nel complimentarsi con le "tre A del della donazione" ha scherzosamente chiesto di averne al più presto una per Sala, la sua frazione.

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Il vicesindaco Aldo Valsecchi, invece, dopo la benedizione impartita da don Valentino, ha parlato della panchina come di un "segno tangibile" dell'attività di AVIS, AIDO e ADMO per il territorio. Chiaro anche il messaggio scritto con tempera bianca - ben in grande per essere letto anche da lontano - sulle doghe in legno tinteggiate di rosso: "Io dono. Non so per chi... ma so perché". Disegnati anche uccelli, stilizzati, a simboleggiare - come detto da Emanuele Iob, l'artista caloziese che ha "firmato" il restyling - quelle tante persone che hanno già raggiunto il traguardo ma anche tutte quelle che possono tornare con la solidarietà a spiccare il volo.

Ad allietare l'inaugurazione è intervenuta anche una formazione del Premiato Corpo Musicale Gaetano Donizetti, partita poi per l'immancabile piva in giro per la città. Ed è subito Natale.
A.M.
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