Lecco, quarto ponte: per il PD 'Regione è indifferente alle esigenze della città'
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“Volevo impegnare la Giunta a farsi promotrice di un tavolo di confronto, attraverso una cabina di regia, con Anas, Provincia e Comune di Lecco, Comune di Pescate e limitrofi, per trovare una soluzione condivisa nell’ottica del ponte a due corsie di marcia, che sia in grado di lavorare per un obiettivo comune a vantaggio del territorio lecchese e indirettamente di tutta la viabilità regionale. Sarebbe stato utile un dibattito sulla questione tra le parti interessate, ma la maggioranza uscente ha bocciato la richiesta. Lo studio realizzato dal PIM per conto del Comune aveva già evidenziato come l’attuale progetto - che prevede la sola corsia in ingresso - manterrebbe invariata l’attuale situazione di congestione sulla SS36 e la pressione di traffico sulla Città di Lecco. L’ipotesi di ricavare una corsia percorribile in uscita, al posto dell’attuale corsia ciclabile - conclude Straniero - non comporta oneri aggiuntivi o ritardi e rappresenta la soluzione migliore per impedire che il traffico si blocchi sul ponte Manzoni e nelle zone limitrofe.
“In Consiglio Comunale a Lecco - dichiara il Capogruppo Pietro Regazzoni, riavvolgendo il nastro - abbiamo coinvolto fin da subito la minoranza e il centrodestra per scrivere una mozione unitaria chiedendo un quarto ponte a doppia corsia, senza ritardi o aumento di costi. Alla fine la mozione è stata approvata dal Consiglio ma il centrodestra è uscito dall’aula durante il voto. Considerata la bocciatura dell’ordine del giorno presentato dal Consigliere Straniero, mi pare che Regione Lombardia sia completamente sorda alle richieste che provengono dalla Città: un’indifferenza che fa male solo ai lecchesi. Rischiamo di spendere più di 20 milioni di euro per un ponte a una corsia di marcia quando abbiamo sul tavolo una soluzione migliorativa. Sarebbe uno spreco di soldi pubblici, una follia. Ma siamo ancora in tempo per introdurre i due sensi di marcia. Regione Lombardia si metta in ascolto dei lecchesi”.