Monsignor Stucchi nei ricordi di Antonio Rusconi, don Gabriele Gioia, l'ex Prevosto Busti e Gerolamo Fazzini

La notizia della scomparsa all'età di 81 anni di Monsignor Luigi Stucchi si è diffusa rapidamente sul territorio lecchese, al quale era legato sia per il suo "storico" incarico di coadiutore a Valmadrera sia come ex direttore del settimanale diocesano Il Resegone. A ricordarlo, in particolare, sono Antonio Rusconi, sindaco della cittadina alle porte del capoluogo, e don Gabriele Gioia, attuale rettore del Collegio Volta, nonché l'ex Prevosto di Lecco Monsignor Roberto Busti e il giornalista professionista Gerolamo Fazzini, già direttore de Il Resegone.

"Ho iniziato a fare catechismo con lui, e sempre lui, in qualità di direttore del Resegone, mi ha assunto come corrispondente da Valmadrera. È stato il mio primo lavoro", le parole dell'ex senatore. "Per me è sempre stato un riferimento anche durante l’impegno politico. La sua era una fede limpida. Ogni anno i vecchi “giovani” di Valmadrera lo andavano a trovare, prima a Tradate dove era parroco, poi a Varese dove era vescovo e infine a Gazzada. L’ho sentito un mese fa circa, era sereno per la sua malattia e mi ha detto di non preoccuparmi. Il 6 dicembre, all’incontro in Duomo tra il Cardinale Delpini e i sindaci, monsignor Stucchi non era presente. Quando gli ho scritto mi ha detto che temeva di non farcela fisicamente. In tutti questi anni è stato molto vicino alla nostra comunità. Ha ricordato nella morte tanti dei suoi allievi di allora, a partire da Vico Butti. Ha presieduto i funerali dell’ex sindaco Mauro Panzeri e mi è stato vicino quando ho perso i miei genitori. Ricordava tutti con una memoria straordinaria e con la capacità di evidenziare sempre le caratteristiche migliori di una persona".

"I ricordi di Monsignor Stucchi risalgono alla mia infanzia, a quando ero un bambino che frequentava l'Oratorio di Valmadrera quando lui era assistente", è stato invece il commento di don Gabriele. "Nel tempo, poi, il nostro rapporto si è intensificato diventando per me una sorta di paternità spirituale, motivo per cui vivo questo momento con grande commozione. Mi ha aiutato molto quando a 18 anni, terminato il Liceo Classico, ho iniziato a maturare l'idea di entrare in Seminario: la mia famiglia lo stimava molto e mi suggerì di farmi accompagnare da lui. Ho colto il valore di un uomo di grande fede, spiritualità e preghiera: è stato presente alla mia prima Messa, ma prima ancora alla mia ordinazione diaconale e sacerdotale. Quando presi servizio a Cassano Magnago fu sempre lui, che allora era Vicario episcopale a Varese, ad accogliermi al momento del mio insediamento in Parrocchia, sostenendomi nei primi passi in quella nuova esperienza, anche offrendomi consigli concreti. Il nostro è sempre stato un rapporto molto forte, che con il tempo è diventato anche di amicizia. Gli sono sicuramente grato".

"Eravamo amici fin dai tempi del Seminario", ha fatto loro eco Monsignor Busti. "Nella sua professione ci ha lasciato non solo l'esempio di un giornalista attento e scrupoloso, ma anche di uomo serio, a volte severo, perché quando trovava qualcosa che non andava esprimeva chiaramente la sua opinione. Abbiamo lavorato insieme nella Pastorale della Comunicazione, che per lui è stata una dimensione molto importante. La sua scomparsa crea un vuoto notevole nel mio cuore, innanzitutto perché ci volevamo bene. Anche nella malattia il suo animo è sempre stato molto devoto, di una devozione forte, con una capacità di preghiera significativa ma anche con una bontà d'animo che lo fa ricordare ancora a tutti coloro che si sono appoggiati a lui nel loro cammino spirituale. Luigi, del resto, sapeva toccare i sentimenti più profondi aiutando le persone a trovare la loro strada. Sicuramente gli ha giovato l'esperienza giornalistica, di un'attenzione rigorosa agli avvenimenti, che poi si è trasformata in un'intensa esperienza pastorale di cura della realtà della vocazione, di cui sapeva andare a fondo con delicatezza".

"Personalmente l'ho conosciuto a metà degli anni '80, quando era ancora direttore de Il Resegone: all'epoca era il mio confessore, ma poi ho avuto modo di apprezzarlo anche giornalista, seppur la mia carriera sia iniziata con il suo successore" ha aggiunto Fazzini. "Non lo ricordo per qualche episodio particolare ma più in generale per il suo stile, fatto di una grande profondità di pensiero unita però a un forte equilibrio, che lo rendeva in grado di esprimere giudizi ponderati, da persona riflessiva e attenta. Si distingueva anche per la sua bontà d'animo, era un uomo paziente e capace di ascoltare".

Ad esprimere cordoglio per la scomparsa di Monsignor Stucchi anche il Comune di Lecco. "Desidero ricordare con gratitudine la disponibilità, l'impegno e la dedizione con i quali svolse il suo incarico per ben 13 anni nella nostra città mettendo a disposizione le sue doti umane per rilanciare lo storico settimanale quale strumento di comunicazione culturale e sociale ma soprattutto di dialogo pastorale”, il commento del sindaco Mauro Gattinoni. L'Amministrazione comunale di Lecco - si legge in una nota - esprime la vicinanza ai cari di Mons. Luigi Stucchi, a tutti i fedeli della Comunità di San Nicolò e alla grande famiglia de "Il Resegone".
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