Lecco: fanno discutere gli orti comunali. 60 cittadini 'in coda'

Ha fatto discutere il nuovo regolamento per l’assegnazione in uso a privati di aree per orticoltura di proprietà comunale presentato lunedì sera al consiglio comunale dall’assessore Alessandra Durante. “Un documento frutto di un anno di lavoro con gli uffici e gli orticoltori che ha l’obiettivo di migliorare la coltivazione degli orti favorendo la fascia dei pensionati che più di tutti garantisce a cura e attenzione agli appezzamenti loro assegnati e cercando di garantire una maggiore rotazione”. Per raggiungere questi obiettivi sono stati inseriti dei punteggi di premialità in base ai quali valutare le richieste: tre fasce di età con relativi punteggi (meno di 65 anni, tra 65 e 81 anni e oltre 81 anni), numerosità delle famiglie (con un punteggio più alto per le famiglie con sei o più componenti) e la presenza di persone con disabilità e fragilità particolari all’interno della famiglia. È stata prevista anche una penale per la mancata riconsegna dell’orto che scatta dopo il secondo sollecito e la durata delle concessioni è stata portata da 5+5 a 4+4. Infine per valorizzare il lavoro materiale di quegli orticoltori originari che hanno contribuito alla nascita degli orti comunali è stato previsto che in caso di scadenza della concessione possano chiedere il rinnovo per dieci anni.

A questo impianto discusso in commissione e portato in votazione in consiglio comunale il consigliere Giacomo Zamperini ha presentato degli emendamenti che avrebbero previsto, se approvati, l’eliminazione delle tre fasce d’eta e solo un riconoscimento di dieci punti per gli over 65, un innalzamento da tre a sette punti per le famiglie con una persona disabile, cinque punti anziché due per i nuclei numerosi e l’inserimento di una premialità per i redenti a Lecco da oltre cinque anni e da oltre dieci anni. Nonostante il voto favorevole della minoranza che ha giudicato gli emendamenti di Fratelli d’Italia di buon senso, la proposta non è passata per lo stop del centrosinistra: “I principi degli emendamenti sono già presenti nel regolamento e tutti gli elementi sono stati ben ponderati dal lavoro svolto dall’assessore e dagli uffici, dal confronto con gli orticoltori e con le persone coinvolte e della commissione” ha detto Alessio Dossi, capogruppo di Ambientalmente.

Sul merito del regolamento il leghista Stefano Parolari ha portato nel dibattito il tema della disponibilità degli spazi: “Quanti sono i pretendenti in rapporto ai 163 orti disponibili? Dobbiamo pensare di allargare l’offerta”. Il capogruppo di Fattore Lecco Matteo Ripamonti ha ribadito che “il documento non è stato fatto a tavolino ma coinvolgendo gli utenti degli orti comunali con l’obiettivo di allargare la possibilità di rotazione proprio perché la domanda è più alta dell’offerta, così da rendere applicabile un regolamento che già esisteva ma non era stato messo in pratica”. Anche Alberto Anghileri (sinistra) ha insistito sulla necessità di cercare nuovi spazi e di migliorare l’azione di controllo da parte del Comune. “Siamo qui a parlare di questo regolamento perché qualcosa non va, ci sono orti trascurati e ci sono lunghe liste di attesa - ha detto Zamperini riprendendo la parola - bisogna incentivare le progettualità con le associazioni del territorio per includere più persone, garantire il rispetto delle regole e risolvere i problemi strutturali di questi orti”.

Nella sua replica l’assessore Durante ha chiarito che la lista di attesa post-Covid era costituita da 90 richieste che, dopo l’assegnazione degli orti man mano liberati e dopo una verifica dell’effettivo interesse, è scesa a 60, “richieste che contiamo di soddisfare con la fine del 2023”. Rispetto alla ricerca di nuovi spazi l’assessore ha ricordato che è stata  individuata un’area di 800 metri quadrati accanto agli attuali orti di Santo Stefano che verrà riqualificata e porterà alla nascita di 15 nuovi orti. Anche rispetto alla manutenzione straordinaria di quelli già esistenti l’amministrazione è in attesa di un progetto che potrebbe portare oltre che a sistemare gli spazi più precari anche ad averne di nuovi. “Ovviamente per fare tutto questo sono necessarie delle risorse, per questo abbiamo chiesto agli uffici di prevedere un capitolo di spesa che fino ad adesso non esisteva. I controlli sono stati intensificati e questo nel 2022 ha portato al recupero di 13 orti mal gestiti”.
M.V.
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