Percosse tra 'Fratelli d'Italia': non doversi procedere per Zamperini

Giacomo Zamperini e Marco Masetti
Non doversi procedere per remissione di querela da parte degli eredi: è la sentenza emessa quest'oggi dal giudice di pace di Lecco nei confronti del consigliere comunale Giacomo Zamperini, chiamato a rispondere del reato di percosse. Il capogruppo di Fratelli d'Italia, classe 1985, si è oggi presentato in Aula accanto al proprio difensore - l'avvocato Pia D'Andrea del foro di Milano - con l'intento di accettare la remissione presentata ai Carabinieri di Colico dai famigliari del denunciante, ovvero Marco Masetti, il coordinatore del partito di Giorgia Meloni per la Provincia di Sondrio, scomparso a 46 anni poco più di un anno fa.
Il fatto – che chiaramente entrambe le parti hanno intenzione di lasciarsi alle spalle – sarebbe consistito in una accesa discussione di carattere politico, tra dirigenti dello stesso movimento, che dalle parole sembrerebbe essere degenerata, finché – stando alla querela al tempo presentata da Masetti -  sarebbe volato qualche schiaffo.
“Colpa di un qui pro quo con la persona interessata avvenuto 3 anni fa” ha commentato lo stesso Zamperini, ora candidato alle regionali, al termine dell'udienza, spiegando che la vicenda giudiziaria molto probabilmente non si sarebbe mai nemmeno incardinata davanti al giudice, se non fosse stata per la morte prematura dello stesso querelante: “noi due ci eravamo già chiariti”.
Così, a porre fine al procedimento prima ancora che iniziasse ci ha pensato la famiglia Masetti, che, peraltro, si sarebbe trovata a gestire una situazione di cui era all'oscuro.
Essendo il reato per cui era imputato Zamperini procedibile a querela, lo stesso Vpo Germano Montanari ha chiesto sentenza di non doversi procedere, così come il difensore. Così, in una manciata di minuti, il reato è stato dichiarato estinto con sentenza emessa dalla dottoressa Signorile.
F.F.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.