Elezioni regionali: la campagna entra nel vivo, i partiti ancora alla ricerca dei migliori candidati. Ecco intanto la guida al voto

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La campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale lombardo è già entrata nel vivo, anche se fino ai primi di gennaio i nomi dei candidati resteranno per lo più “coperti”. A muoversi con maggior dinamismo è Letizia Moratti che deve “costruire” il proprio partito dopo aver abbandonato l’attuale maggioranza al Pirellone di cui era vice presidente e assessore alla sanità. Il coordinatore di “Lombardia Migliore”, Bruno Polti sindaco di Oliveto punta a due figure maschili note per l’impegno amministrativo, una per il lago – potrebbe essere Riccardo Fasoli sindaco di Mandello – e l’altra per la Brianza meratese-casatese (si sussurra di un ex sindaco di Merate).
La Lega ha già schierato Mauro Piazza probabilmente affiancato da Alberto Spreafico di Missaglia. Il PD punta tutto su Gian Mario Fragomeli ex deputato e ex sindaco di Cassago, sfidato internamente da Simona Piazza.
Il cosiddetto “terzo polo” Renzi/Calenda assicura che presenterà propri candidati anziché convergere sulla lista Moratti, che pure resta la candidata alla presidenza della regione per Italia Viva e Italia sul serio.
Al momento non risultano indiscrezioni sulle candidature del Movimento 5 Stelle e di Forza Italia.
Sulla Moratti sembrano convergere anche diversi sindaci del gruppo “Civici di centrodestra”, da De Capitani a Cassinelli. Resta l’incognita Fratelli d’Italia, che pure, almeno sulla carta, è la forza più accreditata in termini di potenziale consenso. E resta in panchina Antonio Rossi, attuale sottosegretario ai grandi eventi sportivi regionali. Da più parti viene indicato come il candidato concettualmente “più forte” da abbinare al lecchese Giacomo Zamperini, militante storico della destra e ultras cattolico (di lui si ricorda il tentativo di fermare l’ambulanza che trasportava Eluana verso la sua ultima meta). In attesa di novità vediamo intanto come funziona il meccanismo elettorale.

Il 12 e il 13 febbraio 2023 quasi 8 milioni di cittadini lombardi saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente della regione, nonché i membri del consiglio regionale. Si tratta di 79 consiglieri, poiché l’ottantesimo seggio è riservato al candidato presidente che arriva secondo. Le urne saranno aperte domenica 12, dalle 7 alle 23, e lunedì 13, dalle 7 alle 15. La nostra provincia eleggerà tre consiglieri.

Come si sa, nelle elezioni regionali è previsto il cosiddetto “voto disgiunto”. Ciò significa che un elettore, nel momento in cui entra nella cabina, può scegliere tra le seguenti possibilità:
1)    Votare per un candidato alla carica di Presidente della Regione.
2)    Votare per un candidato alla carica di Presidente della regione e per una delle liste a esso collegato, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste.
3)    Votare per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle altre liste a esso NON collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste.
4)    Votare a favore solo di una lista. In tal caso il voto si intende espresso anche a favore del candidato Presidente di Regione ad essa collegato.

Qualora l'elettore esprima il voto a favore di un candidato Presidente della Regione e la preferenza per più di una lista, è ritenuto valido il solo voto al candidato Presidente e nulli i voti di lista.
Accanto ai simboli delle liste, come da tradizione, ci sarà lo spazio per esprimere le preferenze. Chi vorrà farlo, dovrà scrivere il cognome ovvero il nome e il cognome del candidato o dei candidati. Se si esprimono due preferenze, queste devono essere di sesso diverso, altrimenti la seconda preferenza verrà annullata.

I sindaci e gli assessori possono candidarsi per un posto in consiglio regionale? Questa è una domanda molto importante: di fronte ad uno scenario politico così frammentato, con ben tre candidati forti in campo, infatti, tanti partiti potrebbero rivolgersi a degli amministratori locali nella speranza di raccogliere maggiori voti con candidati radicati sul territorio.

Bene, per la legge regionale della Lombardia essere sindaco di un comune compreso nel territorio della regione è una causa di incompatibilità, non di ineleggibilità. Ciò significa che un sindaco si può candidare come consigliere regionale. Le due cariche però non sono compatibili quindi, qualora poi venisse eletta, la persona dovrà scegliere quale carica ricoprire tra le due e lo deve fare entro novanta giorni dalla proclamazione del risultato. Lo stesso discorso, è bene sottolinearlo, vale per i consiglieri provinciali nonché per gli assessori dei comuni compresi nel territorio della regione con popolazione superiore a 15mila abitanti.

Nel momento in cui un sindaco decide di fare il consigliere regionale, egli decade dalla carica di primo cittadino. Le funzioni di sindaco vengono svolte dal vicesindaco fino al ritorno al voto, che deve avvenire nella prima data utile.
A.Bes.
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