Ostello, ritardi e il 'dopista'
Leggendo i comunicati di ieri sull'Ostello, sia quello dei consiglieri di "Lecco merita di +" sia, quello speculare, della consigliera di maggioranza, Sanseverino, non si può che evidenziare quanto però in mezzo resti non solo l'Ostello chiuso ma pure i cittadini presi in giro da politicanti di parole e non di parola.
Balzan agli occhi infatti non solo le cose che (ancora) mancano ma anche che c'è chi dice che si sapeva e chi dice di no. Solo che a volte è uno, a volte è l'altro.
Intanto quest'accorgersi soltanto e sempre "dopo" e mai prima delle cose son come le uova di Pasqua a Natale. Come andare sulle piste da sci in costume da bagno, secchiello e paletta
Ci han creato un gioco da poltrona.
Si chiama: il "DOPISTA": è un gioco con troppi politici, i segnaposto sono: la sveglia a scoppio ritardato, la frittata a cose fatte, le lucciole per lanterne, la trave contro la pagliuzza, tutta l'erba in un fascio.
Scopo è far dimenticare dove si era il giro prima. Far credere a tutti gli altri che sia senso di responsabilità invece che solo fumo.
Il campione è l'assessore all'Attrattività turistica Cattaneo che si è accorto che l'Ostello non può aprire, ma dopo. Dopo tutti gli altri e dopo tutti i suoi stessi annunci
Quel Cattaneo già protagonista di fallimenti: Dehors a Pescarenico, Tavolini in centro, "Lecco ama la Montagna", Logo, vagoni di euro per nientepopòdimenoche trampolieri sulle vetrate vestiti da babbo natale e il brucomela alla Piccola.
Perché va anche bene la crisi ma trasformare il tutto in questo modus operandi consolidato in cui non bisogna mai dimettersi, basta sorridere al microfono e promuovere un'altra iniziativa turistica per poterla far fallire è troppo anche per chi crede ancora a Babbo Natale.