Serve dialogo per sconfiggere il Generale Inverno lecchese
Filippo Boscagli
Sono bastati due giorni di normale attività quotidiana per assistere al collasso viabilistico cittadino (già colpito dagli orari creativi del ponte vecchio), Lecco alta bloccata per ore per lavoratori e studenti negli orari di punta e Valsassina inarrivabile a scapito delle tante imprese e attività lavorative. E gli studenti da Ballabio a Premana perdono incolpevoli le prime ore di lezione. Ancora più doloroso se si pensa che le vacanze di Natale, con la neve arrivata, dovevano essere il grande rilancio della stagione invernale del territorio dopo gli anni con restrizioni Covid e assenza di neve naturale.
Non fosse sufficiente, con l'arrivo del freddo salta in aria anche il mondo ferroviario (RFI, Trenitalia, Trenord) con ritardi e cancellazioni per impianti e passaggi a livello bloccati prima dell'alba in Valtellina e treni che mai arriveranno a Lecco e Milano.
È nella quotidianità che diventa evidente l'assenza di quel sistema Lecco che aveva permesso alla politica di immaginare grandi opere nemmeno troppo tempo fa come Ospedale, attraversamenti, Politecnico, raddoppio ferroviario di Carnate, solo per citarne alcuni inaugurati nel periodo Formigoniano. Eppure anche nei decenni scorsi Lecco era incastonata tra Lago e Montagne senza che nessuno si arrendesse alla situazione naturalmente complessa. Una assenza di un sistema che paghiamo carissima.
Oggi è sempre più presente l'attività di emergenza dei Prefetti e Commissari e sempre meno una visione politica di cosa serva alla città per evitare che quell'intervento sia necessario.
Lecco con le sue Istituzioni deve diventare protagonista di un dialogo tra Comune Provincia Regione e Governo con le Associazioni di Categoria e Società civile. Un dialogo che serve oggi per superare i prossimi lunghissimi 45 giorni che si prospettano un incubo, un dialogo per fare sì che occasioni come PNRR e Olimpiadi vedano investimenti che facciano bene a Lecco e ai lecchesi per i prossimi anni tra viabilità, treni, infrastrutture con una sempre maggiore attenzione alla questione ambientale che da noi sposa una bellezza clamorosa ed un pericoloso dissesto idrogeologico.
Un dialogo che oggi non può essere rimandato nella inaspettata guerra con il Generale Inverno lecchese.
Filippo Boscagli