Ostello, c'è chi grida e chi lavora
Anna Sanseverino
Alcuni consiglieri sembrano più interessati a gridare allo scandalo piuttosto che a riconoscere tutto il lavoro messo in atto in questi mesi dagli uffici del Comune e dallo stesso gestore. Sicuramente la storia infinita di diciassette anni di cantiere non ha aiutato a mettere insieme tutte le carte che servono per l'apertura. Non è esatto, tuttavia, affermare che non ci fossero tutte le autorizzazioni al momento della chiusura del cantiere: al contrario i Vigili del Fuoco - come ben precisato durante il sopralluogo del 18 novembre scorso - già nel luglio 2021 avevano dato parere positivo sul collaudo della struttura, seppure vincolato a una nuova verifica dopo l'installazione dell'area fuochi in cucina e il completamento dell'arredamento.
Sorprende che la minoranza, dopo aver chiesto per mesi il pagamento del canone dovuto dal gestore, diventi improvvisamente avvocato difensore e chieda di rivedere gli obblighi contrattuali, dimenticandosi dell'impegno - sottoscritto dal gestore - ad aprire la struttura entro cinque mesi dalla firma del contratto. E in primavera il problema non erano certamente le certificazioni sui mobili, dato che i mobili non erano ancora stati scelti e ordinati!
Per fortuna gli attuali dirigenti comunali hanno ben chiaro l'obiettivo dell'amministrazione e il dialogo con il gestore sta portando a individuare tutte le soluzioni tecniche necessarie per garantire la presentazione della Scia e la fondamentale apertura dell'ostello che, proprio per la qualità messa in campo da chi l'ha allestito in questi mesi, merita più rispetto e non la ricerca della polemica fine a sé stessa.
Anna Sanseverino, presidente della commissione Turismo e Cultura