Calolzio: incursione nell'ex Legler a Foppenico, tracciate scritte indegne e svastiche

"Ai Carabinieri questa mattina ho chiesto subito, una volta fatte le fotografie, di poter cancellare velocemente tutto: stavano arrivando le maestranze ed avendo parecchi operai di origini extracomunitarie, ero a disagio io per loro, avendo da meridionale patito sulla mia pelle il "razzismo territoriale"". Olio di gomito e tanta tanta acquaragia hanno già rimosso le svastiche e le scritte indecenti che, nottetempo, "qualcuno" ha realizzato all'interno dell'immobile ex Legler di via Cesare Battisti a Foppenico. Ma per placare la rabbia dei proprietari dello stabile serve ben altro. Il dottor Mauro Muraca, commercialista, amministratore della società che sta concludendo l'intervento edilizio che porterà alla realizzazione di quattro nuovi negozi (uno già locato, sulla carta) e due appartamenti, è nero. Sua moglie, esasperata, si è sfogata sui social per schiaffare in faccia ai calolziesi l'accaduto. Perché non è la prima volta che "qualcuno" si intrufola nel cantiere.

"Succede sempre tra domenica e lunedì" evidenzia il proprietario, annunciando anche di aver apposto, dopo l'ultima incursione indesiderata, delle fototrappole in attesa di portare a termine le opere in muratura, così da dotare poi l'area di impianto di sorveglianza. Ad oggi però in cantiere, in quanto tale, con affaccio sulla pubblica via, rimane parzialmente "aperto". "Impossibile blindarlo. Una sera ho notato delle persone sul ponteggio, le ho fatte scendere urlando" racconta Muraca. "Un'altra volta sono entrati, è sparito qualche attrezzo ma non sono riusciti ad accedere al deposito, chiuso, dove è conservato altro materiale. Questa mattina, quando sono andato a "aprire", questa scoperta. Qualcuno potrà dire "una ragazzata". Io non la penso così. La proprietà privata è privata. La violazione è un reato. E lo è anche inneggiare al fascismo". Un aspetto quest'ultimo su cui il professionista si dichiara intransigente. "Questi non sanno nemmeno cos'è in nazismo, tracciare svastiche nel 2022 non può essere tollerato".

A "colpire", tra genitali maschili, una bestemmia e "sbirri infami" scritto con la vernice anche su una vetrina, è poi quel "Foppe Regna" tracciato sul pavimento. Una "firma" che fa pensare al gesto di giovani o giovanissimi, a chilometro zero, del quartiere. Saprebbe come educarli il titolare dell'immobile, pronto a prendersela anche con i genitori degli autori di questi vandalismi senza senso, ma con un peso - economico ma anche "affettivo" - per chi li subisce che, dopo aver sborsato fiori di quattrini per rimettere a nuovo uno stabile malconcio, si trova a dover sospettare di chi vive quello stesso ambiente.
Già sporta denuncia. Come nelle altre occasioni.
A.M.
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