Lecco: inaugurata l'attesa Mostra dei Presepi a Villa Manzoni

È stata inaugurata sabato 3 dicembre la Mostra dei Presepi presso le scuderie di Villa Manzoni a Lecco. Un evento arrivato ormai alla sua undicesima edizione che vede l’impegno organizzativo dell’Associazione Italiana Amici del Presepe, insieme al Si.M.U.L., e che quest’anno si è arricchito con statue in stile Settecento, vestite con abiti tipici del Lago di Como, realizzate dall’artista partenopeo Giuseppe Ercolano. Due sale, più di trenta opere in mostra: ecco quello che si può trovare alla Villa Manzoni, esclusivamente nel periodo di Natale, ovvero dal 4 dicembre al 15 gennaio.




“Si sente proprio l’atmosfera delle feste” ha dichiarato il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni durante l’inaugurazione. La Mostra dei Presepi non è infatti un’esposizione qualsiasi, bensì fa interamente parte del complesso delle decorazioni cittadine, che insieme all’ormai atteso show delle luci, della pista di pattinaggio, e dei tanti eventi in programma questo dicembre, va a completare il cerchio delle attività. “Il presepe – ha continuato il primo cittadino – è un qualcosa che sa d’infanzia, ma è anche un’arte, come dimostra l'esposizione in Villa Manzoni”.

Galleria fotografica (16 immagini)


In "campo" artisti del territorio che, come ogni anno, hanno arricchito le scuderie in un percorso che va dalle raffigurazioni più classiche, proponendo un inno alla vita religiosa e al significato profondo che il presepe ha acquisito nei secoli, fino ad arrivare ad autentiche riproduzioni pastorali di scene della Natività, molte di queste ambientate e riadattate ai luoghi del lecchese e dintorni: dai paesaggi innevati dei borghi bergamaschi, passando per le corti della Brianza, per arrivare a una smisurata riproduzione ambientata sulle sponde del lago a Pescarenico.




La mostra si è così arricchita non solo di fantastiche riproduzioni in cui è possibile perdersi nei dettagli minuziosi, ma che offre anche la possibilità di scoprire antri e fessure in cui intravedere scene di intimità quotidiana, che sanno di sacro e inviolabile ma in qualche modo anche di conosciuto e "originario".
A.Mar
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.