Olginate: sei sacerdoti e tanti amici per l'ultimo saluto ad Albertina Negri, tra i ricordi di Scout e Casa Alber

Sull'altare, ad accompagnare i presenti nella preghiera, ben sei sacerdoti, tra cui l'assistente spirituale di zona degli Scout don Andrea Lotterio. Sulle panche e le sedie centinaia di persone di diverse età, tra giovani rappresentanti del movimento con tanto di "uniforme" distintiva, il sindaco di Olginate Marco Passoni con i suoi predecessori Italo Bruseghini e Antonio Gilardi, nonché l'ex primo cittadino di Lecco Virginio Brivio, il leghista Giulio De Capitani e tanti esponenti del mondo associazionistico locale.


Nel riquadro Albertina Negri

Era gremita questa mattina la Chiesa Parrocchiale di Olginate per l'ultimo saluto ad Albertina Negri, mancata all'età di 99 anni dopo una vita interamente dedicata agli altri, tra la Casa Alber dove insieme all'amato marito Silvio Barbieri ha accolto più di 120 bambini e ragazzi in difficoltà, per circa cinque lustri, e il gruppo Scout di Lecco, che lei stessa aveva contribuito a fondare nel novembre 1945, ispirata dall'esempio delle "Aquile Randagie". Una realtà, questa, alla quale era legatissima, che ha chiesto espressamente di ricordare in questo giorno attraverso tanti cartoncini con il logo verde e bianco di Agesci, distribuiti agli intervenuti, sui quali ha fatto scrivere una celebre frase di Robert Baden-Powell quasi a voler stringere ancora una volta in un abbraccio famigliari e amici, a partire dai figli Marco e Paolo: "Cercate di lasciare questo mondo un po' migliore di quanto non l'avete trovato... Ma il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri".


I cartoncini distribuiti ai presenti

"Ricordare il bene ricevuto è un modo per tenere in vita i nostri cari, con la luce che sono stati per noi" ha esordito durante l'omelia il parroco di Olginate don Matteo Gignoli. "Albertina ha condotto un'esistenza nell'essere "per". Per il suo Silvio, con cui ha condiviso un'avventura lunga 65 anni, per la sua famiglia, per l'esperienza associativa con gli Scout, un impegno snodatosi per tutto il tempo che le è stato concesso, secondo un aspetto evangelico di vita che si ritrova nel dono".
Il sacerdote ha poi condiviso un breve scritto che Silvio Barbieri, non potendo presenziare alle esequie, gli aveva chiesto di leggere durante la celebrazione: "C'è un detto di Gesù che afferma: «Abbiate cura del futuro, ciò che conta è sempre l'atteggiamento che si dimostra nei rapporti con il prossimo». Ecco, Albertina, io sono stato il tuo prossimo giornaliero per 65 anni, ora continua a intervenire dall'alto per suggerirmi il bene da compiere. Grazie di tutto".
"Oltre che della sua famiglia, si è presa cura di molti altri figli, ragazzi orfani o abbandonati, guidandoli nel loro percorso verso l'età adulta" ha chiosato infine don Matteo. "Il seme dell'amore rimane e sfocia negli affetti, in una fiducia che cresce nel vedere questi giovani nella loro vita indipendente. Quando passavo a trovarli a casa, Albertina era sempre accanto al suo Silvio: il Vangelo era diventato parte di lei, che ha tenuto la lampada del bene accesa fino all'ultimo nonostante le poche forze che ne bloccavano le azioni; ora ha messo questo limite nelle mani di Dio, consegnandosi a Lui".



Al termine della funzione, spazio ai ricordi. "Cara Albertina, ci hai insegnato a fare sempre del nostro meglio, ad essere pronti a servire, ad amare la natura e a rispettare ogni persona", le parole di una donna dall'altare. "Sei stata profetica e ci hai guidato nella nostra crescita. Grazie per il tuo coraggio, la tua tenacia, il tuo spirito di avventura, che si è visto anche nella tua Casa dei Ragazzi, la Casa Alber, di cui ognuno di noi ha un ricordo particolare di un sorriso, un monito, nell'ascolto, nel dialogo e nella preghiera. Te ne sei andata in silenzio, ora cammini nel Signore nella Terra dei viventi. A noi ripeti "buona strada", ti sentiamo vicina e sappiamo che continuerai a pensare a noi".


Infine, "le ragazze che hanno camminato con lei" hanno proposto una poesia: "Quando morirò lasciatemi andare. Sentite la mia mancanza, ma lasciatemi andare quando arrivo alla fine della strada ed il sole per me è tramontato... Non voglio lacrime in una stanza tenebrosa, perché piangere per un anima lasciata libera? [...] Ricordate l'amore che una volta condividevamo, sentite la mia mancanza ma lasciatemi andare, perché questo è il viaggio che tutti devono fare ed ognuno deve andare da solo. Fa tutto parte del piano del Maestro, un passo sulla strada verso casa".
Concluse le esequie, il feretro di Albertina Negri è stato accompagnato al cimitero di Olginate, dove riposerà per sempre.
B.P.
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