Valmadrera: 'fermate la realizzazione del teleriscaldamento'. Al no dei suoi, Amaretti lascia il gruppo

Federico Amaretti
La richiesta messa nero su bianco - "l'immediata sospensione della realizzazione della rete di teleriscaldamento" - non lasciava spazio a grandi interpretazioni. E così è stato anche per la scelta di colui che l'ha avanzata. Nella serata di ieri Federico Amaretti, membro della compagine di maggioranza "Progetto Valmadrera", ha infatti annunciato di voler lasciare il proprio gruppo di appartenenza, quale conseguenza della "bocciatura" della mozione presentata appunto per sollecitare il "blocco" del cantiere che in paese ha preso il via poco più di un mese fa, precisamente l'11 ottobre, con i primi scavi in via XXV Aprile.
Il documento è stato illustrato nelle fasi finali di un Consiglio Comunale "fiume", dopo oltre quattro ore di discussione su diversi temi, tra cui anche l'annuale relazione di Silea Spa portata in aula dalla presidente del CdA Francesca Rota e dal direttore generale Pietro Antonio D'Alema (con il supporto tecnico del prof. Stefano Campanari), durante la quale non potevano mancare alcuni accenni al tanto discusso progetto. Tutta la rete del teleriscaldamento che interesserà anche i territori di Lecco e Malgrate - è stato ribadito - sarà alimentata dal cascame termico dell'inceneritore di Valmadrera (e dell'acciaieria Caleotto, per il capoluogo), ma l'impianto è stato progettato in modo tale da far agganciare in itinere ulteriori aziende che attualmente dissipano l'energia prodotta dalle rispettive attività sotto forma di calore: l'obiettivo a livello generale è quello di contribuire all'abbattimento delle emissioni di anidride carbonica, a beneficio dell'intero pianeta.
"Chiedo la sospensione perché non è stata mantenuta una promessa fondamentale, quella di utilizzare solo fonti rinnovabili (il biometano in primis) a partire dal 2032 (anno che dovrebbe sancire lo spegnimento dell'inceneritore, in base alla durata dell'AIA vigente, ndr.)" ha sostenuto Amaretti. "Sapevo che avrebbe potuto verificarsi questo problema - e lo dissi apertamente - fin dalla prima presentazione del progetto. Mi risposero che tutti gli atti di indirizzo erano stati rispettati, ma invece non è stato così, perché la volontà politica era un'altra. Chiedo quindi di fermare i lavori finché la società incaricata non si adeguerà".
Immediata la replica del sindaco Antonio Rusconi. "Ci sono stati due atti successivi di aggiudicazione e regolarità della gara votati all'unanimità dai sindaci interessati, quindi sostenere che nessuno ha capito niente mi sembra fuori luogo" ha affermato. "Il prof. Campanari mi ha fatto pervenire un testo in cui spiega che nella transizione verso la decarbonizzazione è previsto sempre più l'uso del biometano (molecola CH4, uguale a quella del metano presente in rete eccetto che per l'origine, dalla quale pertanto non ha senso distinguerla perché sarebbe inutile e dispendioso). Chi vuole avere solo energia elettrica green per sé può stipulare contratti dedicati, e la stessa cosa può succedere con il metano, ma la rete è la stessa, non ne serve un'altra se si vogliono usare le risorse in maniera efficiente. All'assemblea intercomunale è stata sottoposta due volte la preventiva autorizzazione a procedere alla nomina di Varese Risorse, e poi alla realizzazione della rete. Il 18 marzo 2022, valutate altresì le esigenze ambientali legate ai nuovi obiettivi di decarbonizzazione, è stato quindi deliberato di procedere con l'iter a patto che fossero messe nero su bianco alcune migliorie in tal senso; il 18 giugno 2022, poi, l'assemblea - a fronte degli impegni assunti da Varese Risorse tra cui quelli indicati in un piano di decarbonizzazione redatto ad hoc dal Politecnico di Milano per la riduzione delle emissioni di CO2 e l'approvvigionamento di metano anche prima della scadenza dell'AIA - ha dato mandato di procedere".
"È stata una Commissione esterna (e non di Silea) a giudicare che l'offerta dell'azienda aggiudicataria era compatibile con il bando" ha precisato ancora il primo cittadino. "E confermo (come aveva affermato poco prima l'assessore Cesare Colombo, ribadendo che "il Comune ha fatto tutto il necessario", ndr.) che abbiamo preso come riferimento una normativa, non abbiamo inventato nulla. Da parte mia, poi, sono disponibile a stilare un ordine del giorno da mandare in Regione per chiedere che l'AIA termini davvero nel 2023. Ma c'è anche da dire che, in qualità di sindaco, non sono mai stato invitato da Palazzo Pirelli a discutere del Piano rifiuti. Intanto, dopo il Caleotto, sono molte le realtà pronte a fornire energia, che altrimenti andrebbe sciupata. Motivo per cui stiamo valutando anche se sia possibile costituire una Comunità Energetica".
"L'ente avrebbe anche potuto non concedere il terreno per la posa dei tubi" ha commentato Mauro Dell'Oro di "Ascolto Valmadrera", gruppo di opposizione. "Spero di sbagliarmi, ma temo che questo sia solo l'inizio di un giochino. E non c'è bisogno che noi votiamo questa mozione perché è un problema vostro, della maggioranza".
"Io, l'ex assessore Giampietro Tentori e tanti altri ci aspettavamo un progetto innovativo, altrimenti non avremmo mai pensato di approvarlo" ha ribadito ancora Amaretti. "Mai e poi mai si immaginava che si sarebbe arrivati al metano, io mi sento preso in giro. Giuridicamente si potrà anche fare, ma la politica avrebbe dovuto intervenire nel momento in cui è venuta a conoscenza di questa cosa, far capire una volontà diversa. Noi sognavamo un impianto con vere fonti rinnovabili, un impianto che fosse preso a esempio anche al di fuori dei nostri confini territoriali, con una rete a media (e non alta) temperatura. Quindi non ritiro la mozione per coerenza verso il mio percorso di questi anni, per battermi ancora per un'idea che doveva portare innovazione a Valmadrera. E domani mattina consegnerò le mie dimissioni dal gruppo consiliare".
A dirsi favorevoli alla proposta di Amaretti, sull'altro fronte, anche i membri della compagine leghista guidata da Alessandro Leidi. I cui voti però, considerando i dieci contrari, non sono bastati numericamente per deliberarne l'approvazione.
B.P.
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