Olginate: si è spenta Albertina Negri, 'mamma' della Casa Alber che ha accolto 120 ragazzi in 25 anni. Aveva fondato anche il gruppo Scout di Lecco

Albertina Negri con il marito Silvio
Olginate perde un vero e proprio pezzo di storia
. Si è spenta all'età di 99 anni (ne avrebbe compiuti 100 il prossimo 17 febbraio) la signora Albertina Negri Barbieri, conosciutissima in paese (e non solo) per aver gestito insieme al marito Silvio, dal 1960 al 1984 circa, la Casa Alber, che ha accolto oltre 120 bambini e ragazzi in difficoltà, con situazioni familiari delicate alle spalle.
A poca distanza dal centro, aveva le porte sempre aperte a tutti: inizialmente i giovanissimi che vi trovavano "rifugio" ci restavano anche per interi anni, mentre in seguito, quando l'Italia ha cominciato a compiere passi più concreti per regolamentare l'adozione, si fermavano lì per periodi più brevi, salvo casi particolari, per poi essere "orientati" dagli stessi Barbieri verso altre famiglie e realtà, oppure anche verso il mondo del lavoro, nel caso dei più grandi. Seppur la fascia d'età più rappresentata fosse quella dai 5 ai 16 anni, infatti, dalla Casa Alber sono passati anche alcuni maggiorenni, "accuditi" e accompagnati da Albertina e Silvio con la stessa attenzione e la stessa cura riservate ai più piccoli.
La signora Negri, comunque, non era conosciuta soltanto per questa straordinaria avventura. Suo, infatti, anche il merito della fondazione, nel lontano 1945, del gruppo Scout di Lecco: l'ispirazione le era sorta dalla storia delle cosiddette "Aquile randagie", un gruppo di giovani milanesi che si erano ribellati all'imposizione del fascismo che prevedeva la chiusura di tutte le associazioni scoutistiche italiane aiutando tantissime persone - almeno 2.220, ebree e non - durante la guerra. Entrata direttamente in contatto con alcuni di loro, Albertina decise quindi di dare vita alla "squadra" lecchese, costituita il 24 novembre 1945 e tuttora attiva per la sua "missione" a favore dei più piccoli, con proposte educative all'insegna del gioco, dell'avventura e del servizio.
"I Barbieri sono stati davvero i "pionieri" dell'esperienza della casa-famiglia, per cui hanno creato una traccia importante" ha commentato lo "storico" sindaco di Olginate Italo Bruseghini. "Ho conosciuto Albertina nel 1975, costruendo subito buoni rapporti con lei e il marito: sono sempre stati un punto di riferimento fondamentale nell'ambito del Sociale, ma anche in quello della scuola e in generale dei minori. Era una donna squisita e intelligente, molto sensibile ma anche schiva: non aveva mai voluto apparire, nemmeno quando ha ricevuto meritatissimi premi come quello "alla Bontà". Con lei e il marito ho avuto tantissimi momenti di confronto, anche qualche discussione: gli spunti non sono mai mancati, anzi... Fino a poco tempo fa era ancora attivissima, mi capitava di incontrarla mentre scendeva a piedi da Somasca, senza particolari problemi. Sicuramente lascia un grande vuoto a Olginate, se ne va davvero un pezzo di storia".
"A tutti noi consegna un ricordo importante, un messaggio di generosità e di accoglienza nei confronti di tanti ragazzi in difficoltà, che grazie a lei e al marito Silvio hanno avuto una seconda opportunità crescendo in un ambiente "sano" e positivo" ha confermato l'attuale primo cittadino Marco Passoni, sinceramente dispiaciuto per la notizia della sua scomparsa, alla soglia del secolo di vita. "Credo che un'esperienza come la loro sia impossibile da replicare ai giorni nostri, per la sua eccezionalità. Ma Albertina, al di là di questo, era proprio una persona speciale, che dimostrava sempre un'autentica attenzione alle piccole cose: non si dimenticava mai degli auguri di Natale, che spesso accompagnava con i suoi "famosi" lavoretti di hobbistica. Da qualche tempo non la si vedeva più in paese, ma è sempre stata molto presente. Sicuramente mancherà molto a tutti".
Un pensiero condiviso anche dall'ex parroco don Eugenio Folcio, che ha trascorso qualche momento con lei soltanto pochi giorni fa. "Salutiamo una donna meravigliosa, sempre positiva, con una sensibilità e uno spirito di condivisione rari" ha aggiunto il sacerdote. "Ci consegna come "eredità" qualcosa di unico e impareggiabile, anche di termini di servizio e di testimonianza cristiana, con la sua profonda fede: è stata presente fino alla fine, la sua forza è sempre rimasta tale".
A ulteriore testimonianza di quanto detto, anche il messaggio - una celebre frase di Robert Baden-Powell - che la donna ha voluto trasmettere a tutte le persone che hanno avuto il piacere di conoscerla, compresi i "suoi" Scout: "Cercate di lasciare questo mondo un po' migliore di quanto non l'avete trovato... Ma il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri".
Albertina Negri Barbieri lascia i figli Marco Giuseppe con Giovanna e Paolo con Carla, nonché le nipoti Martina e Patrizia, oltre a tutti i "suoi" bambini, ormai grandi, che per un tempo più o meno lungo l'hanno di fatto considerata una seconda mamma e che ora la ricordano sicuramente con gratitudine e affetto. I funerali si svolgeranno giovedì 1 dicembre alle 10.30 nella Chiesa Parrocchiale di Olginate, preceduti dalla recita del Rosario, dopodiché il feretro sarà accompagnato al cimitero locale.
B.P.
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