Violenza contro le donne: a Lecco il 5 una lettura teatralizzata de 'I Promessi Sposi'

In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, il gruppo di cultura manzoniana "I Venticinque Lettori" organizza una lettura teatralizzata da "I Promessi Sposi" presso Teatro Invito, lunedì 5 dicembre dalle 21.00.
Quella che il sodalizio propone attraverso il proprio evento non è certo la versione integrale del romanzo, ma una selezione di brani strettamente legati tra loro da un riflessione sull’idea base: l’eterna storia degli oppressori - i don  Rodrigo, gli Azzeccagarbugli, i conti zio - che usano il potere della violenza e della burocrazia per "schiacciare" gli umili oppressi di ogni tempo, i Renzo, le Lucie, il popolo lombardo tutto. Sopraffazione e violenza sono proprio i fili rossi che legano tutte le vicende, i tanti romanzi nel romanzo dei Promessi Sposi.



"Manzoni ci dice che l’eterna vicenda del mondo, quella che si svolge sempre, ad ogni generazione, è l’opposizione tra gli oppressori, coloro che hanno la forza, e gli oppressi, i fragili, che devono subire le loro prepotenze" spiegano dal gruppo. "Nel libro vi sono anche altre terribili potenze, scatenate come inondazioni o uragani che nascono, crescono, infuriano, distruggono e poi si placano. C’è la carestia, c’è la guerra, c’è la peste, che occupano tutto il finale del romanzo e che non si fermano davanti a nessuno, tutto sovvertono e travolgono. Proprio, se ci pensate, come capita anche in questi giorni nella terribile guerra in Ucraina, dove le persone comuni, gli “umili” come li chiamava Manzoni, subiscono l’orrore dei bombardamenti, della fame, dei massacri. Donne, bambini, anziani. Vittime innocenti".



E ancora: "Ci sono le grandi violenze e quelle che sembrano più piccole, come quella tentata da Don Rodrigo su Lucia. Lui la vuole far rapire e poi violentare, perché non era riuscito a sedurla, come tante altre ragazze del popolo. E questo soltanto per vincere una scommessa fatta con il cugino, il conte Attilio. Nella prima stesura del romanzo, il Fermo e Lucia, Don Rodrigo è proprio descritto come uno "stalker" che molesta la sua vittima: “Un giorno mi trovò mentre uscivo dalla filanda, mi volle tirare in disparte, e si prese con me più libertà: io gli sfuggii, ed egli mi disse in collera: "La vedremo". I suoi amici ridevano di lui, ed egli era ancor più arrabbiato. Ma la persecuzione non finì: Don Rodrigo mi aspettava quando andavo al mercato, mi aspettava quando andavo a lavare, mi aspettava ad ogni passo”.
Una lettura, insomma, perfetta per la Giornata contro la violenza sulle donne.
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