Sempre e solo repressione come unica risposta
Cara Leccoonline
Non c'è niente da fare.
Se si è per la repressione e il manganello come formazione culturale, anche le proposte sono solo dentro quel solco.
È quello che si evince leggendo il contributo del Consigliere Zamperini.
Le sue proposte concrete per ristabilire - ristabilire? - la sicurezza, ben quattro, sono tutte repressive. Sventolio di manganelli, esercito, telecamere e teser come forma di dialogo e soluzioni.
In sintesi, oltre che una mancanza di idee, la sostituzione della polizia all'amministrazione.
L'enfasi dei pestaggi come fosse il Bronx, dilatano e deformano la realtà. È mai possibile che non vi è, da parte dei politici, responsabilizzazione e coinvolgimento dei commercianti, solo divieti e chiusure, zero educazione al consumo consapevole, solo divieti, zero coordinamento con le scuole e le famiglie - perché entrare nelle scuole non è andarci coi cani o i kit del piccolo chimico - zero alternative per il divertimento e il tempo in città?
Infatti solo ordinanze e daspo.Solo pattuglie di polizia e telecamere ovunque e sempre. Zamperini le vorrebbe anche in bagno, insieme all'esercito.
Non c'è più nemmeno la voglia di preferire uno stato liberale a uno stato di polizia. Massima o peggio unica aspirazione il decoro urbano. Preferibilmente in centro.
Infatti le proposte, qui di Zamperini e prima di Gattinoni sono solo repressive.
Mai una volta valorizzazione degli spazi, politiche dell'ascolto e dei desideri, patti di corresponsabilità, riduzione del danno...
No è più facile la repressione
Possiamo pensare insieme ai giovani soprattutto, un quartiere, una città, un oratorio, un non-luogo dove fare musica, ballare, ri-trovarsi, re-inventarsi, sperimentare, senza dover spendere 50€ a sera in fintoesclusivi e fintoaggreganti locali e luoghi demmerda?
Siamo davvero combattuti per dare una generazione tutta per persa o per perderla ancor di più?
I centri aggregativi evidentemente non sono una panacea per i giovani, deve essere per questo che il Cag il Parchetto di Maggianico è chiuso, volutamente, da 11 anni, quando l'Amministrazione aveva promesso solo pochi mesi.
Forse questa adolescenza non vuole niente. E ci va di culo perché nulla abbiamo da offrire.
Nemmeno ascolto..
Figuriamoci non luoghi, desideri, patti di corresponsabilità...
Al più, ed è più facile, repressione, manganello, teser, esercito e telecamere
Ma davvero siamo alle banlieue in stazione o è che non siamo in grado di dare risposte diverse dalla repressione?
Non c'è niente da fare.
Se si è per la repressione e il manganello come formazione culturale, anche le proposte sono solo dentro quel solco.
È quello che si evince leggendo il contributo del Consigliere Zamperini.
Le sue proposte concrete per ristabilire - ristabilire? - la sicurezza, ben quattro, sono tutte repressive. Sventolio di manganelli, esercito, telecamere e teser come forma di dialogo e soluzioni.
In sintesi, oltre che una mancanza di idee, la sostituzione della polizia all'amministrazione.
L'enfasi dei pestaggi come fosse il Bronx, dilatano e deformano la realtà. È mai possibile che non vi è, da parte dei politici, responsabilizzazione e coinvolgimento dei commercianti, solo divieti e chiusure, zero educazione al consumo consapevole, solo divieti, zero coordinamento con le scuole e le famiglie - perché entrare nelle scuole non è andarci coi cani o i kit del piccolo chimico - zero alternative per il divertimento e il tempo in città?
Infatti solo ordinanze e daspo.Solo pattuglie di polizia e telecamere ovunque e sempre. Zamperini le vorrebbe anche in bagno, insieme all'esercito.
Non c'è più nemmeno la voglia di preferire uno stato liberale a uno stato di polizia. Massima o peggio unica aspirazione il decoro urbano. Preferibilmente in centro.
Infatti le proposte, qui di Zamperini e prima di Gattinoni sono solo repressive.
Mai una volta valorizzazione degli spazi, politiche dell'ascolto e dei desideri, patti di corresponsabilità, riduzione del danno...
No è più facile la repressione
Possiamo pensare insieme ai giovani soprattutto, un quartiere, una città, un oratorio, un non-luogo dove fare musica, ballare, ri-trovarsi, re-inventarsi, sperimentare, senza dover spendere 50€ a sera in fintoesclusivi e fintoaggreganti locali e luoghi demmerda?
Siamo davvero combattuti per dare una generazione tutta per persa o per perderla ancor di più?
I centri aggregativi evidentemente non sono una panacea per i giovani, deve essere per questo che il Cag il Parchetto di Maggianico è chiuso, volutamente, da 11 anni, quando l'Amministrazione aveva promesso solo pochi mesi.
Forse questa adolescenza non vuole niente. E ci va di culo perché nulla abbiamo da offrire.
Nemmeno ascolto..
Figuriamoci non luoghi, desideri, patti di corresponsabilità...
Al più, ed è più facile, repressione, manganello, teser, esercito e telecamere
Ma davvero siamo alle banlieue in stazione o è che non siamo in grado di dare risposte diverse dalla repressione?
Paolo Trezzi