Ritardarono il besanino. Una condanna lieve e una assoluzione

Un'assoluzione per non aver commesso il fatto e una condanna "lieve" ad un mese di reclusione: così si è concluso il processo incardinatosi davanti al giudice monocratico Bianca Maria Bianchi del Tribunale di Lecco per una accusa di interruzione di pubblico servizio.
I due imputati, un ivoriano di 32 anni e un nigeriano di 28, erano infatti a giudizio per essere saliti senza titolo di viaggio a bordo di un "besanino" in partenza dalla stazione di Lecco e, fermati dal controllore, di essersi rifiutati di scendere, causando agli altri passeggeri un ritardo di una manciata di minuti.
Essendo stata dimostrata in sede di istruttoria dibattimentale l'assenza dell'ivoriano non solo dal convoglio in questione, ma addirittura dal suolo italiano (si sarebbe infatti trovato in Francia a marzo del 2021), già il pm di udienza (il vpo Caterina Scarselli) ne aveva chiesto l'assoluzione con buona pace del difensore Francesca Allegra. Assoluzione riconfermata venerdì nel dispositivo della sentenza. Un mese di reclusione (con sospensione condizionale della pena) è invece stata la condanna decisa dal giudice per il nigeriano difeso dall'avvocato Stefano Regazzoni del foro di Lecco, sebbene anche per quest'ultimo fosse stata richiesta di assoluzione con la formula "il fatto non sussiste".
F.F.
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