Calolzio: prezzi alle stelle, senza aumentare le tasse si cercano soluzioni per tagliare, ancora

I pali della pubblica illuminazione e le luminarie in centro
Un disavanzo di almeno 700.000 euro, nonostante gli sforzi fino ad ora compiuti per tagliare il tagliabile. E' quanto prevede – ad oggi – l'amministrazione di Calolziocorte per il 2023. Colpa, in gran parte, dell'inflazione e della speculazione, con l'aumento dei prezzi dei beni di consumo - per acquistare le corone d'alloro per il 4 Novembre, il cui costo è letteralmente “schizzato” rispetto al passato, si è dovuto effettuare un prelievo straordinario, non avendo su quel capito di spesa, abbastanza risorse a bilancio – e dei rincari su energia e riscaldamento. Solo per far fede al contratto Consip stipulato per la pubblica illuminazione, l'esborso annuo è passato da 200.000 euro a ben 600.000 euro. E ad oggi non c'è alcuna certezza circa l'eventuale intervento dello Stato per aiutare gli Enti Locali. Anche qualora dovessero essere riconfermati i contributi governativi dello scorso anno – 200.000 euro in tre tranche – evidentemente non coprirebbero completamente il delta sulle spalle delle casse pubbliche. Palpabile quindi la preoccupazione.
“Siamo arrivati alla carne, anzi con gli ultimi tagli in alcuni casi abbiamo già inciso anche la carne” ha detto, metaforicamente, il sindaco Marco Ghezzi con riferimento alle sforbiciate richieste per far quadrare i conti, senza far leva sulle tasse. “Cercheremo di non aumentarle, da quando sono stato eletto non lo abbiamo mai fatto”.
Spazio dunque a tutti i correttivi possibili. Nelle scuole, per esempio, dove gli effetti dell'entrata in funzione dei pannelli fotovoltaici installati si vedrà solo dal prossimo anno, si sono rimodulati gli orari di accensione e spegnimento degli impianti, per ottenere dei risparmi, provando – senza successo – a tastare il terreno per introdurre la settimana corta alla medie così da passare da 6 a 5 giorni di apertura. Ragionamento simile per il Municipio, dove si prospettava di concentrare alcuni servizi dal lunedì al giovedì, incontrando però problematiche anche di carattere sindacale. E ancora chiesto l'ACD, che gestisce gli impianti sportivi, attenzione specie per quanto riguarda i fari dei campi esterni. Aperta poi la via della negoziazione con Edison, la società che ora ha in capo la pubblica illuminazione. Anche se metter mano ad un contratto come quello in essere non è certo cosa facile, con il canone comprensivo da una parte dell'ammortamento dei costi sostenuti per la sostituzione di tutte le lampade – ora Led – e dall'altro del consumo “a pacchetto”, per un tot di ore annue per ciascun punto luce, rivedibile una sola volta nell'arco del contratto, valido fino al 2026, evidenzia Ghezzi. Già escluso, dunque, un ipotizzato spegnimento delle luci durante la notte più profonda – dalle 2 alle 5 – anche per ragioni di sicurezza ed anche per l'impossibilità di attuare tale rimodulazione solo lungo alcune arterie per limiti di natura tecnica, non essendo stato stato ammodernato – insieme alle lampade – anche l'impianto, rimarca il sindaco, già dotatosi anche di un preventivo in questo senso, troppo elevato per essere attuato ora. Non resta dunque che centellinare le spese. A cominciare da quelle per le luminarie di Natale (installate a carico dei commercianti ma con la corrente pagata dal Comune): si accenderanno dall'Immacolata all'Epifania, ma solo dalle 17 alle 22.
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