Lecco: selezione di incisioni in mostra a Palazzo delle Paure

Esposte a Palazzo delle Paure sessanta delle tremila incisioni che costituiscono il patrimonio “sconosciuto” dei musei lecchesi, in una mostra che resterà aperta per un anno.  L’iniziativa è stata presentata ieri sera  con l’intervento dell’assessore comunale alla cultura Simona Piazza e, per i musei, della conservatrice Barbara Cattaneo (bloccata a casa dal covid e pertanto collegata in video) nonché di Matilde Bianchi ed Elena Negri.

Simona Piazza e Bruno Biffi. Sotto Elena Negri e Matilde Bianchi

Una mostra tematica che intende valorizzare la collezione grafica cittadina cominciata a costituirsi già alla fine dell’Ottocento all’epoca di Carlo Vercelloni, il fondatore dei musei civici, inaugurati nel 1888 in piazza Garibaldi, e andata poi arricchendosi nel corso del Novecento tra acquisizioni, lasciti e meritorie donazioni. E che con la riorganizzazione del sistema museale, proprio dopo l’apertura della nuova sede di Palazzo delle paure una decina di anni fa, ha consentito una sempre maggiore valorizzazione. Riscattando periodi non proprio luminosi. Dopo la breve esperienza di una pinacoteca cittadina tra il 1942 e il 1944 – in piena guerra mondiale – c’è stato anche il rischio che il tesoro andasse perduto. Proprio Cattaneo ha ricordato come l’ex conservatore dei musei civici Gianluigi Daccò, al suo arrivo a Palazzo Belgiojoso a Castello, trovò le opere praticamente abbandonate nei sotterranei: sono stati necessari lavori di restauro per scongiurarne un fatale deterioramento.

Arte dell’incisioni e “grandi maestri” sono i concetti richiamati nel titolo della mostra di stampe realizzate tra Settecento e Ottocento e che riproducono i grandi capolavori dell’arte italiana: da Raffaello a Caravaggio, da Tiziano a Rubens, per arrivare all’Ottocento con Francesco Hayez, Andrea Appiani e Tranquillo Cremona. Come poi ci sono state le fotografie e oggi internet a consentire la visione a distanza delle grandi opere e quindi di documentare la storia dell’arte, allora c’erano appunto le incisioni. Non tutti potevano scendere in Italia per il celeberrimo “grand tour”, il viaggio di formazione dei nobili e dei grandi borghesi dell’epoca, e quindi le incisioni rappresentavano l’unica occasione per ammirare certe opere immortali, per quanto in maniera ridotta per dimensioni e assenza di colori. E la mostra propone anche opere di di incisori di indiscussa fama. Giovanni Battista Piranesi con le sue veduta archeologiche, Bartolomeo Pinelli con gli imperatori romani, Luigi Carlevarijs con le sue rappresentazioni di Venezia. Il percorso è articolato in diverse sezioni: i grandi del Rinascimento e del Seicento; il Settecento e il Vedutismo; le riproduzioni dei “Fasti di Napoleone” di Andrea Appiani «che costituiscono il fiore all’occhiello» della mostra con una decina di opere alle “Paure” e altre a Villa Manzoni; la ritrattistica e in conclusione quello che è stato definito «l’album di figurine dell’Ottocento», una serie di “miniature” che sono una galleria di personaggi della storia patria.

Sono state previste anche alcune iniziative collaterali, oltre alle tradizionali visite guidate (la prossima sarà domenica 4 dicembre alle 16). Tra gennaio e marzo, infatti, alla visita guidata si aggiungerà anche una dimostrazione di incisione grazie alla collaborazione del lecchese Bruno Biffi che porterà il torchio e gli altri attrezzi al museo di piazza XX Settembre. Sono tre le date programmate: 29 gennaio, 5 marzo e 7 maggio.
Non mancheranno i laboratori didattici rivolti ai ragazzi delle scuole, dagli alunni delle primarie agli studenti delle superiori.
La rassegna sarà aperta fino al 15 ottobre 2023 con gi orari consueti di Palazzo delle paure (martedì dalle 10 alle 14; da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18; lunedì chiuso). Il biglietto d’ingresso alla sola mostra costa 2 euro.
D.C.
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