Colico: arrestato a aprile con un chilo di droga, 50enne dal giudice
Il processo riprenderà già domani, 23 novembre. Viene dunque trattato speditamente il caso del 50enne arrestato nel mese di aprile dopo un'incursione in terra lecchese dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Sondrio, impegnati in una più vasta indagine volta al contrasto dello spaccio tra la Bassa Valtellina e l'Alto Lago. Ancora in regime di detenzione domiciliare per questa causa, l'uomo, assistito dall'avvocato Tiziana Bettega, è quest'oggi comparso personalmente al cospetto del giudice monocratico Paolo Salvatore per un'udienza “accorciata” dalla decisione di acquisire alcuni atti compiuti dall'Arma, ascoltando dunque solo uno dei quattro operanti convocati. Al microfono si è accomodato il luogotenente Battista Ellena, a capo appunto del Nucleo Investigativo di Sondrio, sintetizzando a grandi linee come si è arrivati all'odierno imputato. Sarebbe stata una fonte confidenziale a rivelare ai militari di un presunto scambio di stupefacente organizzato per la sera del 21 aprile nei pressi della sede della Croce Rossa di Colico. Da qui il servizio di osservazione che ha portato al fermo dell'imputato – Massimiliano F. - e di un soggetto magrebino, poi denunciato in stato di libertà all'esito delle perquisizioni estese alle loro abitazioni. A casa dell'italiano, oltre a contante, erano stati trovati 600 grammi circa di hashish e 400 grammi di marijuana, ripartita in panetti da 100 e 60 grammi, poi sottoposti ad accertamenti specifici per attestarne la “capacità drogante”. Come anticipato, l'istruttoria riprenderà già domani, con la Procura – oggi impersonata dal vpo Alessandro Figini – chiamata a far chiarezza sulle trascrizioni dei messaggi scambiati dall'imputato con altri soggetti, da acquisire al fascicolo prima dell'esame dello stesso 50enne e dei suoi testimoni a discarico.