Lecco: tentò di investire un carabiniere, torna in Aula per due evasioni
Stando all'impianto accusatorio, l'8 aprile 2021 avrebbe commesso, una dopo l'altra due “evasioni”. Abellatif Zamoune, 40enne originario di Casablanca, residente a Lecco, è stato quest'oggi doppiamente assolto dal giudice monocratico Paolo Salvatore, che non ha dunque ritenuto di ulteriormente allungare il già consistente “conto aperto con la Giustizia” dell'imputato. Il magrebino, infatti oltre ad una serie di precedenti per piccoli reati, ha rimediato una condanna ormai passata in giudicato per “tentato omicidio”. Era infatti al volante della vettura che nel febbraio 2020, dopo un inseguimento cominciato a Barzago, ha rischiato di investire il maresciallo Davide Arrigoni, al tempo in servizio a Olginate, impegnato in un posto di controllo a Pescate organizzato proprio per tentare di intercettare e fermare il mezzo guidato dallo straniero che, pur attinto da un colpo di pistola ad una natica, ha poi continuato a premere il piede sull'acceleratore arrestando la propria folle corsa solo a Germanedo. Oggi detenuto, nell'aprile dello scorso anno era invece ai domiciliari. L'8 era stato autorizzato a raggiungere le poste – tra l'altro per pagare una vaglia postale in favore della persona offesa di altro processo a suo carico – staccando dunque il braccialetto elettronico che portava alla caviglia. Nel rientrare a casa avrebbe però “perso tempo” entrando in un bar, arrivando dunque nei pressi dell'uscio in ritardo per poi – stando al quadro accusatorio – uscire di nuovo senza permesso per far ritorno nel locale. Il giudice, accogliendo la tesi difensiva dell'avvocato Tania De Fazio, ha ritenuto la prima contestazione un “ritardato rientro”, ritenendo non sussistente nemmeno la seconda evasione, visto che Zamoune sarebbe rimasto fisicamente chiuso fuori casa non avendo le chiavi.