Lecco: ragazzi autistici e disabili in 'parete', concluso il progetto di arrampicata del Rotary Le Grigne

Una barriera fisica, come la parete di arrampicata, può sembrare invalicabile. Con la giusta guida e la fiducia in se stessi, riuscire a raggiungerne la cima consente di provare emozioni e considerare nuove possibilità, anche se non si è normodotati. Si è concluso, con sincero entusiasmo dei giovani protagonisti e la soddisfazione delle famiglie, il progetto sportivo sociale “Arrampichiamo tutti”, organizzato dall’Asd Oltretutto97 con il coinvolgimento di Associazione Autismo Lecco, reso possibile grazie al sostegno del Rotary Club Le Grigne di Lecco e della Fondazione Comunitaria del Lecchese.



L’iniziativa è stata realizzata nella palestra dei Ragni con istruttori FASI (Federazione arrampicata sportiva italiana) allo scopo di avvicinare i ragazzi autistici o con disabilità intellettive all’arrampicata sportiva, facendo acquisire loro non solo competenze motorie, ma anche emotive e relazionali. “Avevamo già fatto un’esperienza e volevamo ripeterla per avvicinare le persone con disabilità a questa disciplina: ringraziamo Rotary per il contributo che ci ha permesso di promuovere il progetto – ha spiegato Ettore Fumagalli, presidente di Oltretutto97 -. Dopo aver individuato i soggetti interessati, abbiamo proposto un incontro tra educatori dei ragazzi e Istruttori Ragni ASD, per conoscere le specifiche problematiche dei giovani e definire gli obiettivi”.



Sono quindi stati formati due gruppi: quattro bambini autistici (11-12 anni) hanno frequentato la palestra il sabato mattina, mentre dodici disabili intellettivi (adolescenti e giovani) si sono dedicati all’attività nei pomeriggi feriali. I corsi sono stati distribuiti in 15 lezioni e strutturati secondo una scaletta precisa e condivisa con i partecipanti: al momento di accoglienza seguiva un breve riscaldamento, un percorso motorio e infine l’imbragatura e il lavoro a parete.



Tutti gli allievi sono stati iscritti alla Ragni Lecco ASD e alla FASI, e hanno potuto utilizzare il materiale di arrampicata (scarpette, corde, ecc.) per tutta la durata del progetto, oltre alle strutture della palestra. Gli atleti hanno anche ricevuto una maglietta e una felpa dell'associazione, che hanno indossato in tutti i momenti, così da fare gruppo. L’esperienza, tuttavia, non è rimasta circoscritta alla struttura indoor: i ragazzi, infatti, hanno anche sperimentato l’emozione di affrontare la roccia a mani nude. Accompagnati dagli istruttori che li hanno seguiti nella pratica, hanno partecipato a un’uscita in falesia a Introbio, sulla Placca Condor. Al termine del progetto, è stata organizzata in palestra una festa finale a cui sono intervenuti anche tutti i familiari e alcuni rappresentanti del Rotary, ringraziati dalle associazioni per aver offerto una preziosa opportunità ai loro ragazzi. "Il nostro club ha sostenuto finanziariamente il progetto. Siamo molto soddisfatti di come si sia svolta la realizzazione e ringraziamo tutti per la collaborazione e il fattivo supporto" hanno sottolineato da Rotary Club Le Grigne di Lecco. 



“La partecipazione è stata positiva, perché ha evidenziato per tutti, ognuno in base alle proprie possibilità, dei miglioramenti, sia rispetto alla disponibilità a sperimentare nuove attività che rispetto a specifici prerequisiti e competenze necessarie ad arrampicare – ha proseguito Fumagalli -. Le famiglie degli utenti sono state molto soddisfatte delle proposte e della professionalità di tutto lo staff della palestra, che ha creato un buon ambiente per gli allievi”. Secondo gli istruttori, i ragazzi hanno imparato a conoscere la struttura e l’uso dei materiali di arrampicata. Tra gli obiettivi prefissati e raggiunti attraverso le attività proposte ci sono stati la relazione all’interno di un gruppo, la comprensione delle regole in un contesto nuovo e l’attesa del proprio turno. A questi, vanno aggiunti la capacità di osservare e imitare percorsi sempre nuovi, fidarsi e lasciarsi andare, sviluppare coordinazione e abilità motorie, accrescere l’autostima grazie alla valorizzazione di miglioramenti di ognuno.



I ragazzi sono rimasti così coinvolti da questo progetto da chiedere di proseguire il percorso: il consiglio direttivo di Oltretutto97 ha pertanto deciso di continuare a far praticare ai propri atleti questa disciplina anche per l’anno sportivo 2022-2023. “C'erano già otto discipline riservate agli atleti con disabilità, e ne abbiamo aggiunta un’altra – sottolinea il presidente Fumagalli -. La nostra filosofia non è quella di ottenere risultati, ma di offrire ai ragazzi un’occasione per migliorare le loro capacità di relazione e lo star bene: lo sport, per questo, è uno strumento eccezionale”.



Ampia soddisfazione per la proposta è stata espressa anche dalla presidente di Autismo Lecco Giuseppina Lambri Gernone: “Ci fa estremamente piacere che ci abbiano coinvolto e che Rotary abbia sostenuto l’iniziativa. L'esperienza del progetto "Arrampichiamo tutti" è stata molto positiva per i ragazzi della nostra associazione che vi hanno preso parte. Un gruppo di preadolescenti con autismo ha potuto usufruire gratuitamente di un ciclo di incontri per approcciarsi all’arrampicata, sperimentando un'attività sportiva nuova e coinvolgente. La preziosa e attenta guida degli istruttori dei Ragni di Lecco, affiancati dagli educatori della nostra associazione, è stata fondamentale per organizzare spazi e attività che facilitassero da subito la partecipazione di ognuno alle proposte. I ragazzi hanno potuto sviluppare coordinazione e abilità motorie nuove, hanno affrontato gradualmente timori e difficoltà e sperimentato la fiducia nell'altro, favorendo il senso di competenza e il benessere”.



A conferma di ciò, le parole di Tania Frigerio, mamma di un ragazzo di 12 anni che ha partecipato al progetto: “Il gruppo era piccolo perché ai bambini autistici non piace essere in troppi. Tra un ciclo di arrampicata e l’altra, sono riusciti a instaurare dei minimi rapporti e a seguire le indicazioni dell’istruttore. Per loro una delle difficoltà principali è la socialità: stare con gli altri non sempre è facile, ed essere inseriti in un gruppo tra pari è stato fondamentale. Mio figlio ha fatto quest’esperienza e quest’anno ha voluto riprovare, seguendo un corso in palestra”.



Davanti alla parete di arrampicata si potevano aprire due strade: la chiusura e dunque il rifiuto di affrontarla oppure la sfida, che permette di aprire a nuove occasioni. Passo dopo passo, questi ragazzi sono riusciti nell’impresa più difficile: dimostrare che ogni limite può essere superato e, assunta la consapevolezza, ottenere una soddisfazione ancora più grande. Nello sport, come nella vita.
M.Mau.
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