Lecco: zuffa in carcere, agente colpito. La 'denuncia' di UILPA

Il carcere di Pescarenico e il logo della UILPA
Terzo piano del carcere di Lecco. L'ora di cena si avvicina, due detenuti di origini straniere "si prendono". La zuffa può accendere una polveriera. Ad evitare il peggio l'intervento dell'agente di polizia penitenziaria di turno, che rimedia una gomitata in pieno volto ma riesce nell'obiettivo di ripristinare la calma. E' successo mercoledì 16 a Pescarenico ma la Segreteria Territoriale dell'Unione Italiana Lavoratori Pubblica Amministrazione non si arrende a chiudere la vicenda con il cartellino "una giornata di ordinario sacrificio". "La Uilpa Polizia Penitenziaria - si legge in una nota - non ci sta a considerare normale il ferimento in servizio, e per ragioni di servizio, dei suoi uomini e donne, non ci sta a far diventare routine i referti ospedalieri che sempre più copiosi giungono al termine di atti
di vero e proprio eroismo dei baschi azzurri".
Nello specifico, circa l'episodio lecchese, il Segretario territoriale racconta: "l’agente scelto, dando prova di coraggio e notevole senso del dovere, è riuscito nell’intento di sedare sul nascere l’evento critico al costo però di una gomitata che raggiuntolo al volto lo ha costretto di lì a poco a recarsi al pronto soccorso cittadino. Anche qui il collega si è distinto, a parere di questa organizzazione sindacale, per spirito di sacrificio e fermezza morale, decidendo di
farsi accompagnare presso la struttura sanitaria soltanto quando la situazione è stata ricondotta alla normalità. Nel far gli auguri di pronta guarigione al collega, refertato con 5 giorni di prognosi, questa segreteria territoriale non può che porre in evidenza la grave carenza di organico che assilla Lecco così come tutto il territorio nazionale". Circa 18 mila le unità mancanti secondo quanto dichiarato recentemente dal Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio. "Numeri che ricadono sulle spalle dei colleghi che quotidianamente operano in condizioni lavorative non agevoli sacrificando, a volte, la propria incolumità fisica pur di non venir meno ai propri doveri. Diventa pertanto urgente chiedere ed investire la società tutta di queste problematiche in quanto, è doveroso dirlo, la sicurezza del cittadino non inizia al momento della repressione del reato ma nell’istante subito successivo: quello dell’esecuzione penale, quello che per molti versi investe il mondo detentivo. Assurge quindi ad obiettivo di categoria nonché a corollario fondamentale per la sicurezza sociale fare in modo che reati quali la minaccia, l’oltraggio, l’aggressione a pubblico ufficiale, reati che ad oggi comportano pene così lievi da non essere considerate come deterrenti, vedano un intervento
risolutivo del legislatore. La segreteria territoriale della Uilpa Polizia Penitenziaria continuerà sempre ad essere a fianco, fattivamente e concretamente, degli uomini e donne che giorno dopo giorno lavorano per la sicurezza di ogni cittadino".
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.