Germanedo: botte e calci all'auto di un pensionato al Villaggio, 11 mesi a un 44enne

Il viceprocuratore Caterina Scarselli, all'esito dell'istruttoria, aveva chiesto una condanna quantificata in un anno e 9 mesi, insistendo sulla "veemenza" con cui l'imputato si sarebbe accanito sulla vittima. E' andata decisamente meglio per E.C., classe 1978, assistito dall'avvocato Nadia Invernizzi: il giudice monocratico Paolo Salvatore ha irrogato a suo carico una pena pari a "soli" 11 mesi, oltre al pagamento di 500 euro di multa. Lesioni e danneggiamento i reati originariamente ascritti all'uomo per un episodio avvenuto il 27 luglio 2020 al "Villaggio" di Germanedo. Stando all'impianto accusatorio, l'imputato avrebbe avuto un dissidio per questioni di circolazione con un 70enne, all'altezza dell'Ospedale Manzoni, arrivando poi alle mani con lo stesso in via Magenta, dove avrebbe altresì preso a calci la Seat Ibiza del pensionato, non costituitosi parte civile. Svariati i testimoni introdotti dalle parti per ricostruire l'accaduto, con il figlio del signor E.C. ed un amico arrivati a parlare di una spranga con cui la persona offesa avrebbe colpito l'imputato, in una narrazione dei fatti così confusa e sopra le righe da spingere il giudice, in sentenza, a chiedere la trasmissione degli atti alla Procura per valutare eventuali profili per la contestazione del reato di falsa testimonianza. Assolta invece L.C., compagna di E.C. e sua passeggera il giorno del fattaccio oggetto del procedimento, a giudizio per le presunte minacce proferite nei confronti del 70enne, con dichiarazione invece di non doversi procedere per la stessa fattispecie ma con "bersaglio" la figlia del lecchese, in mancanza della querela della donna.
A.M.
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