Capolavoro per Lecco: dal 3 la mostra-evento con un 'triplo' prestito d'eccezione, le opere del Beato Angelico

"Capolavoro per Lecco" si fa in due, anzi in tre. Giunta alla sua quarta edizione, quest'anno la grande mostra-evento lanciata da Monsignor Davide Milani per il periodo pre-natalizio porta in città il Messale Gerli 54 e altre due opere di altissimo valore artistico del Beato Angelico, grazie alla preziosa collaborazione di Istituzioni e privati, ma soprattutto, in via straordinaria, dei Musei Vaticani.


L'esposizione, che sarà visitabile esclusivamente tramite un percorso guidato con i ragazzi delle scuole superiori del capoluogo e del territorio, aprirà il 3 dicembre, come sempre a Palazzo delle Paure (inaugurazione venerdì 2 alle ore 17.00). "Opere sante" il titolo del progetto, che per questa edizione trae spunto da San Nicolò, patrono di Lecco.


Due particolari delle opere - Miracolo del grano e Salvataggio di una nave dal naufragio



"Abbiamo voluto riflettere su questa figura che rappresenta il Natale per eccellenza, e non solo qui da noi, perché è quella che, con i suoi doni salvifici, preconizza il personaggio di Babbo Natale" ha sottolineato fin da subito il Prevosto, spiegando come di fatto "Capolavoro per Lecco" sia ormai un progetto permanente, frutto di un lavoro che prosegue di anno in anno senza soluzione di continuità. "Il titolo deriva dal fatto che Nicolò ha compiuto tante opere per i più deboli e i più poveri: lui è un santo sociale, impegnato a favore della parte più sofferente del popolo, di chi era in miseria. Allo stesso tempo il Beato Angelico (Giovanni da Fiesole, al secolo Guido Di Pietro, ndr.), che su di lui ha fatto un lavoro straordinario, è diventato santo grazie all'arte, alla pittura: questo è qualcosa di modernissimo, come se oggi fosse canonizzato un writer".


Monsignor Davide Milani


Simona Piazza

"Le opere che avremo qui sono capaci di interrogare anche noi" ha proseguito don Davide. "Come facciamo a essere santi, in senso laico? Dobbiamo stare dalla parte dei più deboli, senza guadagnarci niente. Allo stesso modo, per un cristiano stare con Dio non significa mettersi in una nicchia, ma al fianco degli ultimi, dei poveri, delle persone sole, come a volte siamo un po' tutti noi. Queste opere ci invitano a imitare l'esempio di Nicolò e Angelico, per diventare santi con ciò che facciamo nella nostra vita quotidiana, anche nel lavoro".


Altri particolari - Nascita di san Nicola, Vocazione di san Nicola,
San Nicola che dona tre palle d'oro a tre fanciulle povere




Nello specifico, a trovare posto a Palazzo delle Paure saranno due piccoli quadri - "perché chiamarli "formelle" è riduttivo", ha assicurato il Prevosto - che illustrano cinque episodi della storia di San Nicolò: si tratta, ancor più nel dettaglio, di altrettanti scomparti della predella del Polittico Guidalotti, requisiti da Napoleone e poi restituiti dopo la Restaurazione a Roma, dove attualmente sono conservati alla Pinacoteca Vaticana (l'opera complessiva, realizzata per l'altare della cappella di San Nicola nella Basilica di San Domenico a Perugia, è invece collocata nella Galleria Nazionale dell’Umbria). A completare il percorso espositivo lecchese un altro prestito d'eccezione reso possibile, in questo caso, dalla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, ovvero il prezioso Messale Gerli 54 magistralmente miniato dallo stesso Beato Angelico.


Gerardo De Simone, in video-collegamento


Il Messale Gerli 54

"Si tratta di opere, in particolare le prime due, di dimensioni ridotte, ma che testimoniano una capacità compositiva incredibile, con il tono disteso, calmo e sereno che caratterizza tutta la pittura di Angelico, oltre che il suo aggiornamento sulle tendenze del tempo, dalla prospettiva fiorentina alle atmosfere fiamminghe" ha spiegato Gerardo De Simone, curatore della mostra lecchese insieme a un Comitato scientifico composto dai massimi studiosi dell'artista rinascimentale. "Tante le questioni che mettono in gioco, tutte di grande importanza. Ecco perché lo stesso catalogo dell'esposizione rappresenta un contributo culturale importante, che rimarrà anche ben oltre la durata dell'evento. L'auspicio è che possa essere anche un veicolo di pace, nel nome di San Nicolò".


Laura Polo D'Ambrosio

Come anticipato, la mostra potrà essere vissuta soltanto insieme alle guide, ovvero i giovani studenti del territorio (al momento quasi 200 in totale, provenienti da otto scuole, in attesa dell'eventuale disponibilità di qualche universitario). "Non saranno figurine, ma veri protagonisti: l'esito del nostro lavoro è affidato a loro" ha precisato ancora Monsignor Davide Milani, mentre la docente Laura Polo D'Ambrosio ha specificato che i ragazzi saranno coinvolti in un percorso di formazione mirato, "affinché possano raccontare qualcosa con un fondamento scientifico concreto, ma che li faccia anche sentire migliori: è un lavoro fatto e costruito in modo tale che siano in grado di gestire al meglio l'esperienza della visita ed esserne una cassa di risonanza".


Susanna De Maron

"Inizialmente incontreranno il curatore, dopodiché faranno alcune prove "sul campo"" ha aggiunto Susanna De Maron dell'Associazione culturale Madonna del Rosario. "Stiamo inoltre pensando alla possibilità di far continuare la mostra anche al di fuori della sua sede, nei luoghi della città dove è possibile "incontrare" San Nicolò, con esperienze personalizzate anche per i più piccoli, compresi i bambini dell'asilo".


Giorgio Melesi



Lo spazio espositivo



Tornando a Palazzo delle Paure, come ha spiegato Giorgio Melesi l'allestimento sarà diviso in tre parti: l'introduzione-accompagnamento, il vero e proprio incontro con le opere, l'approfondimento successivo: "Questa volta il visitatore sarà guidato personalmente lungo il percorso da un ragazzo. Nella prima fase vedrà una sorta di book illustrato in bianco e nero, mentre i colori arriveranno soltanto in seguito, con un'installazione dove l'utente sarà lasciato da solo davanti ai quadri per consentirgli di farli propri ed entrare in dialogo con loro prima di passare oltre, verso una parte più "aperta" con due guide. L'idea è quella di creare uno spazio "a tu per tu" tra l'opera e il visitatore, senza elementi esterni di "disturbo", con la vicinanza che sarà favorita dallo stile dell'installazione".


Manuela Grecchi

Previsto, inoltre, soprattutto per i più piccoli, un laboratorio in una sala dedicata, per offrire la possibilità di mettere nero su bianco le proprie impressioni dando vita a una sorta di "racconto collettivo" sulla mostra. Grazie alla collaborazione del Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano, infine, le opere saranno fruibili anche ai non vedenti attraverso formelle in 3D.


Lorenzo Riva

"Il tema dell'inclusione ci interessa particolarmente, e in questo caso la vera sfida non è solo quella di far percepire le cose a chi non le può osservare, ma anche quella di capire che cosa si può effettivamente trasmettere" ha commentato il Prorettore Manuela Grecchi, parlando anche a nome del professor Mario Covarrubias. "Un altro nostro contributo è quello relativo alla parte immersiva con i visori, che consentiranno di vedere la naturale collocazione di queste opere. Siamo davvero felici - e lo dico da milanese - di poter offrire le nostre competenze a questa importante esperienza. Spero che anche i nostri studenti scelgano di diventare guide e di dare un aiuto concreto al professor Covarrubias per la parte operativa".


Enrico Rossi

Soddisfatta e orgogliosa anche l'assessore alla Cultura del Comune di Lecco Simona Piazza, non diversamente da Lorenzo Riva (vice presidente della Camera di Commercio), Maria Grazia Nasazzi ("numero uno" della Fondazione Comunitaria del Lecchese) ed Enrico Rossi (Fondazione Cariplo), rappresentanti di alcune delle realtà che hanno contribuito alla realizzazione dell'evento.


Maria Grazia Nasazzi

"Questa mostra è ormai profondamente radicata nel nostro territorio, e per questa edizione ha una pertinenza ancora più forte con le vite quotidiane di ciascuno di noi" ha rilevato la vice sindaco. "Non potevamo quindi che accogliere con gioia questa proposta, anche perché è la prima volta che assistiamo a un prestito così importante. L'appuntamento per tutti noi è già al prossimo anno".
B.P.
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