Lecco: lite al centro commerciale, in tre dal giudice

Sarà il filmato estrapolato dal sistema di videosorveglianza del centro commerciale “La Meridiana” a chiarire meglio la dinamica della lite avvenuta a novembre 2018 e che ha portato tre soggetti, due stranieri e un italiano, a rispondere davanti al Tribunale di Lecco a vario titolo dei reati di porto di armi o oggetti atti ad offendere, furto aggravato, minacce, lesioni e violazione di obblighi inerenti a sorveglianza speciale.
Oggi il giudice Giulia Barazzetta ha avuto modo di sentire la versione dei fatti della guardia giurata che prima avrebbe cercato di sedare la lite, per poi allertare il 112: “quella sera mi hanno chiamato a causa di alcuni tafferugli fuori dal negozio Burger King. Mi sono messo in mezzo, poi Giletto mi ha consegnato spontaneamente un coltello che teneva in mano”.
Sebastian Giletto (pregiudicato, difeso di fiducia dall'avvocato Elisa Magnani del foro di Lecco) avrebbe attaccato briga con un gruppetto di ragazzi, fra cui gli altri due coimputati Adama Diebre (assistito di fiducia dall'avvocato Elvira Borsani del foro di Milano) e Salah Ibrahim Elsayed Elbana (difeso d'ufficio dall'avvocato Agnese Massaro). “Dopo un po' mi sono allontanato” ha continuato la guardia giurata “ed ho sentito che Giletto veniva aggredito, così ho chiamato le forze dell'ordine: mentre era a terra gli hanno tirato un pugno in faccia”.
A sferrare il calcio che è costato a Giletto anche un delicato intervento maxillo facciale (ragione per cui si è costituito parte civile nei confronti dei coimputati) sarebbe stato Diebre Adama (classe 1999). Questi (unico dei tre che ha deciso di rendere esame) ha oggi ammesso di aver colpito in pieno volto il contendente, ma senza volere: “mi aveva preso di mira e nel divincolarmi, quando è caduto forse gli sono passato sopra alla faccia”. Stando al racconto di Diebre, Giletto avrebbe prima passato il pomeriggio con la sua compagnia, raccontando di trovarsi lì perché voleva parlare con una guardia giurata con cui aveva avuto un faccia a faccia qualche giorno prima. “Verso sera era arrabbiato e palesemente ubriaco” ha raccontato l'imputato. “Qualcuno di noi gli ha chiesto se avesse trovato chi cercava e lui ha risposto minacciosamente di andarcene, altrimenti sarebbe successo un casino”. Poco dopo sarebbe ritornato armato di un coltello, che avrebbe puntato contro il gruppo: “Mi si è fatto avanti e Salah ha cercato di allontanarlo da me, infatti si è tagliato la mano”
Il giudice ha rinviato al prossimo 28 febbraio per concludere ufficialmente l'istruttoria dibattimentale con l'acquisizione negli atti del video.
F.F.
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