Galbiate: carri e trattori sfilano in centro per la 45^ Festa del Ringraziamento
Il centro di Galbiate si è animato domenica mattina con la Festa del Ringraziamento. Giunta alla 45^ edizione, la manifestazione organizzata dagli imprenditori agricoli del paese con il patrocinio del Comune ha richiamato spettatori e curiosi che si sono ritrovati ad assistere alla sfilata di una ventina di carri e trattori accompagnati dalle famiglie che lavorano la terra.
Il corteo ha attraversato le vie del paese, e tra i carri vecchi e nuovi ce n’era anche uno a tema manzoniano: Renzo e Lucia sono stati impersonati, come l’anno scorso, da due giovani del paese,
Valentina Colombo e Matteo Petrocca. Poi si è fermato in chiesa per la messa, dove il parroco don Erasmo Rebecchi ha accolto sull’altare i frutti della fatica nei campi per poi procedere alla benedizione dei mezzi parcheggiati sul sagrato e in Largo Indipendenza. In piazza anche gli Alpini di Galbiate impegnati nella preparazione della polenta taragna.
Ancor prima però, in questo periodo dell’anno le comunità agricole celebravano la festa di San Martino, che cade l’11 novembre. Il santo, nato in Pannonia nel IV secolo d.C., era un soldato scelto dell’esercito romano, ma si dice che la sua conversione iniziò il giorno in cui decise di tagliare il suo bel mantello per dividerlo con un mendicante che rabbrividiva per il freddo. Divenuto vescovo cristiano, dedicò gran parte della sua vita alle campagne, tra i contadini, e così il suo culto è rimasto legato ai riti e alle usanze del mondo agricolo.
L’11 novembre è anche conosciuta come Estate di San Martino, perché di solito in questo periodo l’autunno si fa più mite e ci sono parecchie giornate molto soleggiate. Si può dire che oggi sia stata una di quelle! Per chi volesse rinfrescarsi la memoria, ecco qui la poesia:
San Martino – Giosuè Carducci
La nebbia a gl’irti
colli piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l’uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero
migrar.
Il corteo ha attraversato le vie del paese, e tra i carri vecchi e nuovi ce n’era anche uno a tema manzoniano: Renzo e Lucia sono stati impersonati, come l’anno scorso, da due giovani del paese,
Valentina Colombo e Matteo Petrocca. Poi si è fermato in chiesa per la messa, dove il parroco don Erasmo Rebecchi ha accolto sull’altare i frutti della fatica nei campi per poi procedere alla benedizione dei mezzi parcheggiati sul sagrato e in Largo Indipendenza. In piazza anche gli Alpini di Galbiate impegnati nella preparazione della polenta taragna.
Ancor prima però, in questo periodo dell’anno le comunità agricole celebravano la festa di San Martino, che cade l’11 novembre. Il santo, nato in Pannonia nel IV secolo d.C., era un soldato scelto dell’esercito romano, ma si dice che la sua conversione iniziò il giorno in cui decise di tagliare il suo bel mantello per dividerlo con un mendicante che rabbrividiva per il freddo. Divenuto vescovo cristiano, dedicò gran parte della sua vita alle campagne, tra i contadini, e così il suo culto è rimasto legato ai riti e alle usanze del mondo agricolo.
L’11 novembre è anche conosciuta come Estate di San Martino, perché di solito in questo periodo l’autunno si fa più mite e ci sono parecchie giornate molto soleggiate. Si può dire che oggi sia stata una di quelle! Per chi volesse rinfrescarsi la memoria, ecco qui la poesia:
San Martino – Giosuè Carducci
La nebbia a gl’irti
colli piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l’uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero
migrar.
E.T.