Valmadrera: l’orto botanico prende il nome di Riccardo Villa. ''Un entusiasta della vita''

"Quello di oggi è un gesto di memoria. Una memoria che guarda al futuro". Mentre pronunciava queste parole, Antonio Rusconi ha sollevato lo sguardo verso la piccola folla radunatasi di fronte a lui. Ex sindaci, membri della giunta, agricoltori e cittadini comuni. In tanti sono accorsi davanti al centro culturale Fatebenefratelli in occasione dell'intitolazione dell'adiacente orto botanico a Riccardo Villa.

Antonio Rusconi, Angela Anghileri (moglie Riccardo Villa), Samuele Villa (figlio) e i suoi due figli, cioè i nipoti di Riccardo


 

"Borges ha detto: nessuna persona muore veramente finché rimane qualcuno che continua a volergli bene. Saranno le persone che continueranno ad operare in questo orto botanico a far capire quanto Riccardo ha donato a questa comunità. Voglio ringraziare Ascolto Valmadrera, il gruppo che in consiglio che ha proposto per primo l'intitolazione" ha aggiunto il sindaco. Scomparso quattro anni fa dopo una vita da falegname, Riccardo Villa era un pilastro della comunità di Valmadrera. Tra le altre cose, fu lui ad inaugurare il corso di falegnameria al CFP Aldo Moro, fu lui a volere l'orto botanico e fu sempre lui ad ripristinare la celebrazione della festa del ringraziamento. Era un'altra epoca dove l'economia di Valmadrera si fondava per lo più sul duro lavoro dei contadini. L'obiettivo di questi progetti di Riccardo Villa, infatti, era proprio quello di valorizzare il patrimonio agricolo della comunità valmadrerese. Tali iniziative sono sopravvissute allo scorrere degli anni ed esistono ancora oggi grazie al lavoro indispensabile di alcuni gruppi di infaticabili volontari. Da un lato i ragazzi dell'orto botanico, guidati da Beppe Mattioli, dall'altro lato i volontari di Sant'Isidoro, coloro che organizzano la festa del Ringraziamento.


Massimo Cariboni, responsabile dei volontari di sant’Isidoro


Don Isidoro Crepaldi, parroco di Valmadrera


Beppe Mattioli, responsabile volontari orto botanico

"Noi volontari abbiamo ereditato da Riccardo l'organizzazione della festa del ringraziamento. Cerchiamo ogni anno di fare del nostro meglio. Le realtà agricole valmadreresi, a cui Riccardo teneva molto, pur essendo diminuite come numero, esistono ancora e resistono" ha sottolineato Massimo Cariboni, responsabile dei volontari di Sant'Isidoro. Il momento più intenso della mattinata, però, è stato il successivo intervento di Ines Villa. "Da piccola vedevo mio padre sempre pieno di impegni e cose da fare. Sebbene allora non capissi, crescendo ho compreso che per mio padre la famiglia era composta dai suoi familiari ma anche dai suoi amici" ha ricordato la figlia "Papà aveva questo entusiasmo che donava a tutti. Entusiasmo che lo ha portato a organizzare tante iniziative, a conoscere tante persone e a voler bene a tante realtà. Ringrazio mia madre, che ha sempre sostenuto papà, e gli amici, che hanno dato continuità alle sue iniziative e al suo entusiasmo". Tanta era l'emozione che traspariva non solo dalla voce di Ines ma anche dalle lacrime trattenute a stento dalla madre Angela. Tutti i presenti si sono silenziosamente stretti a loro in un affettuoso momento di ricordo di Riccardo Villa.

Galleria fotografica (24 immagini)

Dopodiché, Angela e i due nipoti di Riccardo hanno scoperto la targa commemorativa, tra gli applausi del pubblico. "La targa è bilingue perché l'orto botanico sarà a breve oggetto di un intervento di ristrutturazione finanziato dalla Timken Foundation, la fondazione del gruppo a cui fa riferimento Groeneveld-BEKA, multinazionale con sede a Valmadrera" ha precisato sorridendo il sindaco Rusconi. "Parliamo di circa 70mila dollari, grazie ai quali installeremo nell'orto dei sistemi di irrigazione e di illuminazione. Anche questo era un sogno di Riccardo". Terminata la cerimonia, ci si è spostati nel parcheggio di via Fatebenefratelli. "Riccardo era un'entusiasta della vita. Quando capiva che qualcosa poteva essere d'aiuto per la comunità, lui si impegnava a realizzarlo e coinvolgeva tutti coloro che potevano dargli una mano" ci ha raccontato il vicesindaco Raffella Brioni durante il tragitto. Un legame, quello tra il falegname e il suo paese, che affonda le radici nella seconda metà degli anni Settanta e resiste ancora oggi. Così come ancora oggi proseguono la loro attività tutte quelle realtà agricole e contadine radunatesi nel parcheggio esterno al centro culturale con i loro trattori. "La cura della terra porta benefici a tutta la convivenza umana. Preghiamo affinché questa sensibilità cresca in tutto il mondo nel solco di quell'ecologia integrale di cui parla Papa Francesco" ha evidenziato don Isidoro Crepaldi prima di benedire i mezzi agricoli.

Da qui, ci si è mossi in corteo lungo via Roma e via Manzoni fino al Monumento ai Caduti, dove le autorità cittadine hanno posizionato una corona di fiori. "All'epoca, quando questa festa si teneva regolarmente, i contadini ringraziavano sempre, anche se il raccolto è andato male, e per ringraziare venivano qui, di fronte a questo monumento simbolo dei sacrifici compiuti. Del resto, la gran parte dei nomi presenti in quegli elenchi facevano i contadini. Il loro era un gesto di riconoscenza ma anche un modo per ricordare che la vita di chi lavora la terra è fatta di sacrifici" ha spiegato Antonio Rusconi. Dopo un momento di silenzio, e per i credenti di preghiera, il sindaco di Valmadrera ha aggiunto:" Come abbiamo detto, è stato poi Riccardo a ripristinare questa ricorrenza. Essere qui oggi vuol dire assumere un impegno: fare in modo che tutto ciò che è stato realizzato finora sia portato avanti nel tempo". Si spera che tale impegno venga mantenuto, così che anche le giovani generazioni possano cogliere e beneficiare dell'eredità di uomini come Riccardo Villa. Nel frattempo, l'ora della santa messa era ormai prossima. Durante la celebrazione, officiata da don Isidoro, gli agricoltori hanno offerto i frutti del loro lavoro quotidiano.
A.Bes.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.