Con tre sfratti a cui fare fronte, Pescate non accetterà migranti

Dante De Capitani
Ho ricevuto anche io in qualità di sindaco la comunicazione della Prefettura in ordine alla ricerca di abitazioni per 200 migranti e dico subito che, come da sempre, Pescate non ne accetterà uno.
Anzi, se qualche pescatese avesse appartamenti da mettere a disposizione li dia al Comune che li assegnerà ai nostri cittadini che ne han bisogno.
In questo periodo di crisi in cui ci sono pescatesi che non riescono a pagare neanche il funerale dei congiunti, trovo inaccettabile che ad un paese come il nostro in cui ci sono attualmente tre sfratti, anche di italiani e anche con bambini molto piccoli, si richieda mobilitazione per trovar posto a migranti economici che non scappano da nessuna guerra e dove  alcuni - come più volte dimostrato negli anni -  non hanno voglia di fare nulla, solo di farsi mantenere a sbafo.
Trovo doppiamente inaccettabile che mentre ai migranti si continuano ad elargire gratis case, riscaldate e illuminate, vitto, generi di vestiario, ricariche telefoniche e soldi,  i nostri cittadini meno abbienti debbano comunque pagarsi tutto, bollette comprese  o restare al freddo e al buio.
Questi sono gli ultimi colpi di coda  dello scorso governo e aspetto fiducioso che con la Meloni  il registro cambi perche non può essere solo l'Italia ad accogliere mezza Africa.
Abbiamo trovato in questi ultimi tre mesi alloggio a due famiglie di extracomunitari sfrattati e residenti a Pescate  da anni,  ma dobbiamo affrontare  altre emergenze tra cui una famiglia con una figlia piccola a cui ho chiesto all'ufficiale giudiziario e alla proprieta che ringrazio  di darmi tre mesi di tempi per trovare loro una casa. Chiedo quindi ai pescatesi di dare a noi le case in affitto  e non a cooperative o associazioni che poi risponderanno ai bandi della Prefettura per metterci gente che con Pescate non ha nulla a che fare e di cui non vogliamo in nessun modo  farci carico, perché prima ci sono i nostri cittadini.
Il sindaco Dante De Capitani
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