'Il Natale dei Laghi': Lecco e altre 3 città unite dalla magia. Progetto di promozione, ma manca Como


Presentato  il “Natale dei laghi”, un progetto per avviare una collaborazione a vasto raggio fra più Comuni anche oltre frontiera: Lugano, per esempio, che con Cernobbio, Lecco e Varese, forma il nucleo fondatore di quella che vuole diventare una vera e propria “Città dei laghi”, marchio turistico per pubblicizzare questa parte di territorio non solo lombardo e competere con altre zone. E’ del resto, quest’area tra Lombardia e Ticino, coi laghi, le Prealpi e le prime propaggini alpine, uno dei paesaggi tra i più incantati al mondo. E appunto le manifestazioni natalizie vogliono essere il primo passo di questa collaborazione.
Se ne è parlato nel corso di una conferenza stampa - tenutasi da remoto - alla quale hanno partecipato i sindaci dei Comuni coinvolti: Davide Galimberti con la “vice” Ivana Perusin (Varese), Mauro Gattinoni (Lecco), Matteo Monti (Cernobbio) e Michele Poletti (Lugano)
Non si tratta – almeno per quest’anno – di un calendario di iniziative unico. Ognuno infatti proseguirà nel solco della propria tradizione. Il “valore aggiunto”, così come l’ha definito il sindaco lecchese Mauro Gattinoni, è una vetrina in comune, cominciando così a creare una rete di relazioni che si vorrà rendere via via più fitta, allargata anche ad altre località e che in futuro potrà avere sviluppi al momento difficile da ipotizzare.
Immagini di passate edizioni delle iniziative di Natale a Lecco
Per quest’anno si comincerà con un marchio comune, la predisposizione di materiale promozionale, servizi fotografici, la creazione di un sito internet (non ancora in funzione, ma il dominio sarà annunciato fra breve) sul quale saranno pubblicizzate le manifestazioni di ciascuna città, l’allestimento di punti informativi in occasione delle varie iniziative così da pubblicizzare le proposte delle altre località e farne così spunto per un’escursione, una visita, un approfondimento. Offrendo anche informazioni di carattere pratico. Promuovendo così quelli che vengono chiamati “tour di prossimità” con il coinvolgimento di enti pubblici, associazioni e società private ed è tutto un nuovo mondo da inventare.
Per esempio, il calendario di Varese prevede l’illuminazione del Sacro Monte con la valorizzazione del borgo, ma anche eventi e spettacoli ai Giardini Estensi; Cernobbio avrà come punto di riferimento Villa Erba e la cosiddetta “Città dei balocchi” che per 28 anni ha animato il centro di Como e da quest’anno trasloca appunto nel Comune alle porte del capoluogo; Lugano ha in cantiere una serie di iniziative in diversi punti della città tra cui un presepe sommerso nelle acque del lago e un bosco incantato, oltre al ritorno della festa di fine anno dopo due anni di blocco per la pandemia. Per quanto riguarda Lecco, il sindaco Gattinoni ha confermato il villaggio natalizio e la pista di pattinaggio, eventi musicali e un calendario di iniziative realizzato in collaborazione tra Comune e associazioni, i tradizionali giochi di luce in centro promossi dagli “Amici di Lecco” e infine le consuete proposte della basilica di San Nicolò: il “Capolavoro per Lecco” e quest’anno anche una “misteriosa” iniziativa sulle acque del lago della quale il primo cittadino non ha voluto anticipare nulla. «Sarà annunciata a suo tempo – ha detto – e un attimo dopo anche quell’evento sarà promosso sul sito web del “Natale dei laghi”».
Grande assente, va detto, il Comune di Como che proprio quest’anno ha visto il rinnovo dell’amministrazione comunale controllata ora da una lista civica scollegata dai partiti ufficiali. Al nuovo corso politico sarebbe in qualche modo collegato lo stesso trasferimento della “Città dei balocchi” che sull’altro ramo qualche polemica ha creato. Da parte sua, il sindaco cernobbiese Monti dice semplicemente «che da tempo Cernobbio sognava un Natale diverso e quest’anno ci siano riusciti», ricordando comunque come il centro espositivo di Villa Erba – epicentro delle iniziative natalizie – veda la partecipazione di quattro soci tra i quali lo stesso Comune di Como.
Il lecchese Gattinoni ha inoltre aggiunto che non esiste certo la volontà di escludere qualcuno, in questo caso Como la cui assenza «è da addebitare semplicemente al fatto che la nuova amministrazione si  insediata da pochi mesi e pertanto al momento può avere altre priorità e del resto con Como stiamo lavorando su tante altre “partite” importantissime». La volontà, anzi, è quella di allargare ulteriormente il numero dei Comuni aderenti al progetto “Città dei laghi”: «Oggi partiamo in quattro perché siamo qua in quattro, senza demeriti di altri. E perché qualcuno deve cominciare».
D.C.
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