Olginate: rimosse le 'casette', sul vecchio cantiere della ferrovia sorgerà un'azienda

Qualcosa si muove nell'area del vecchio cantiere in zona Fornasette, al confine tra Olginate e Airuno, dove la Cleifer si occupò di realizzare la nuova linea ferroviaria per superare, attraverso una moderna galleria scavata nel cuore della montagna, il tratto interessato dalla frana che nella notte tra il 3 e il 4 novembre 1976 - dunque esattamente 46 anni fa - si staccò dalla collina per abbattersi sulla strada e sui binari, senza miracolosamente causare vittime.



Rimasta di fatto dismessa e abbandonata dal momento della conclusione del cantiere, che risale a oltre due decenni fa, l'area è stata ora acquistata all'asta da un'azienda del territorio intenzionata a edificarvi un proprio insediamento produttivo, per realizzare il quale sarà per forza di cose completamente riqualificata. Le tempistiche dell'opera non sono ancora chiare, e presumibilmente non saranno nemmeno troppo brevi.




Intanto, però, sono state rimosse negli ultimi giorni le "casette" – una ventina in totale, rivestite in legno – ancora presenti e visibili a poca distanza dalla sede stradale, in mezzo a una fitta vegetazione boschiva, lì dove erano state posizionate per ospitare le centinaia di operai che lavorarono agli ordini della Cleifer per scavare chilometri di roccia nel ventre della collina e concretizzare il progetto della nuova linea ferroviaria a doppio binario tra Airuno e Calolziocorte, dopo anni in cui il transito dei treni potè essere garantito soltanto da un'imponente ma provvisoria struttura messa in piedi dal Genio per ovviare ai disagi successivi allo smottamento.



"È sicuramente una buona notizia, perché in tal modo l'area potrà essere sistemata e rimessa in condizioni decorose" ha commentato il sindaco di Olginate Marco Passoni. Evidente, del resto, come la zona necessiti di interventi anche per una questione di sicurezza: per quanto recintata, infatti, negli ultimi anni è sempre risultata accessibile direttamente dalla strada provinciale, dove non sono mai comparse particolari indicazioni di pericolo o divieto d'accesso, con ignoti che infatti in più occasioni vi si sono addentrati per poi introdursi anche nelle stesse baracche, come abbiamo avuto modo di testimoniare nel 2020 in un ampio reportage fin dentro la "pancia" della montagna e sui vecchi binari. Non resta dunque che attendere l'avvio dei lavori.
B.P.
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