Lecco: tra ricordi e aneddoti, presidi e imprenditori aprono la festa per i 75 anni del Badoni

Quasi una cerimonia intima, se così può definirsi la riunione che ha gremito l’aula magna del Badoni di Lecco, Istituto che festeggia i 75 anni di vita, facendo coincidere la nascita della scuola per periti industriali al primo corso avviato nell’ambito di quello che ancora si chiamava Elip, l’Ente lecchese per l’istruzione professionale fondato nel 1940 da Giuseppe Riccardo Badoni e Angelo Beretta. Era l’anno scolastico 1946-47. Cinque anni dopo, con il riconoscimento a tutti gli effetti della quinta classe del corso, l’istituto per periti divenne una realtà destinata a diventare autonoma e che dal 1954 potette contare su un suo preside e venne chiamato quell’Antonino Cusolito che restò alla guida della scuola per 36 anni, fino al pensionamento del 1990. Nel 1956, inoltre, il nuovo istituto venne intitolato alla memoria di Antonio Badoni, il figlio di Giuseppe Riccardo (presidente dell’Elip) morto in guerra nel 1940.

Antonino Cusolito

Quasi una cerimonia intima, si diceva. Perché nella mattina di oggi, 5 novembre, per il via alle celebrazioni è stato scelto di ritrovarsi tra docenti ed ex docenti, gli ex allievi più o meno anziani e gli alunni di oggi (collegati in video nelle singole classi), con un ricordo anche per coloro che sono scomparsi. Non c’erano autorità ufficiali: a loro sarà dato spazio nella serata finale del ciclo di celebrazioni che si terrà il 29 novembre al Cenacolo francescano. Oggi spazio ai ricordi, allo scambio di opinioni e alle riflessioni tra chi all’interno della scuola vive o ha vissuto, è cresciuto. Una scuola che nel corso di questi 75 anni è andata via via assumendo – come è stato sottolineato – un ruolo quasi mitico per l’alta professionalità dei giovani che diploma, al punto che avere frequentato o lavorato al “Badoni” comporta l’appartenenza a una comunità speciale, quella dei “badoniani”. E davvero così si dice.

Angelo De Battista, Roberto Peverelli,  Ornella Longhi, Luisa Zuccoli e  Roberto Cusolito

La giornata, moderata da Ornella Longhi, docente di matematica, è stata inaugurata dai presidi che hanno guidato l’istituto. Mancava, naturalmente, Antonino Cusolito, deceduto ormai da qualche anno: a rappresentarlo il figlio Roberto. Ed era assente, per problemi personali, Antonio Gambadoro, il quale ha però inviato un proprio messaggio all’assemblea.

Aprendo i lavori, l’attuale preside Luisa Zuccoli ha parlato di una scuola che eredita un passato importante ma che naturalmente deve guardare avanti «perché siamo qui a prefigurare il futuro». Come, del resto, è sempre stato fatto in questi tre quarti di secolo con i corsi che si sono moltiplicati e aggiornati a supporto dello sviluppo industriale del territorio. Perché proprio del legame forte tra l’istituto e il territorio hanno parlato tutti i relatori. Per esempio Gambadoro che, nel suo messaggio, ha parlato del “Badoni” come di una parte integrante del territroio. Del resto – come ha detto Angelo De Battista «l’istituto Badoni ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo economico, a dimostrazione che quando il sistema formativo funziona dà un contributo importante al territorio, fornendo le competenze tecniche necssarie». Roberto Peverelli ha parlato della forte identità della scuola e chi ne fa parte si sente dentro una storia e la mantiene viva con il suo lavoro. Infine, Roberto Cusolito ha ricordato come il padre questo impegno fosse qualcosa di più di un lavoro:«per lui era quasi una famiglia e in famiglia del resto se ne parlava spesso, considerato che anche mia mamma insegnava al “Badoni”». In quanto all’oggi, «i giovani sono più svegli rispetto a quello che eravamo noi, ma serve una scuola che li indirizzi. Cosa che il “Badoni” ha sempre fatto».

L'attuale preside con il cappellino rosso e nero consegnato di solito ai neo diplomati

Ai presidi, così come agli tri ospiti intervenuti successivamente, è stato fatto dono del cappellino rosso e nero che fa parte di una lunga tradizione e che viene consegnato agli studenti che si diplomano.
Sul palco, sempre con la moderazione della professoressa Longhi, si sono poi alternati Gianfranco Magni (del Collegio provinciale dei periti), gli imprenditori Giorgio Missaglia (Easy Net), Emile Christopher Chalouhi (Opiquad), Plinio Agostoni (presidente di Confindustria Lecco-Sondrio), Lorenzo Riva (Electroadda), Francesca Sangalli (Mollificio Sant’Ambrogio) Angelo Cortesi (consigliere dell’Associazione piccole industria di Lecco e Sondrio), Claudio Pigazzini (Sepam), Fausto Re e Simone Re (Digitec); ma anche Chiara Tagliaferri in rappresentanza del polo lecchese del Centro nazionale delle ricerche, Alberto Faver (operatore di Google), Nadim Conti (ricercatore all’istituito nazionale di fisica), ciascuno portando la propria esperienza di ex allievo, di imprenditore che conta sulla scuola lecchese per poter disporre di personale specializzato o che con il “Badoni” ha a che fare per lo sviluppo tecnologico. E infine, gli ex docenti Elvio Frisco, Nino Bevacqua e Luigi Gasparini.

Ed è stato un mescolarsi di considerazioni e di ricordi. La severità di certi professori, come quelli che ti obbligavano alle flessioni se non avevi studiato («Oggi finirebbero sui giornali»), il rigore di Cusolito che imponeva ai docenti di stare in cattedra in giacca e cravatta (non era ammesso il maglioncino o restare in camicia), il “papiro” che le matricole erano costrette a comprare dagli studenti di quinta quale obolo di ingresso («Ma non era bullismo»), le attrezzature per la palestra costruite in proprio, nei laboratori della scuola; il grande spazio dato allo sport con la costituzione di una vera e propria Polisportiva che ottenne anche qualche successo.

Galleria fotografica (29 immagini)

E poi aneddoti ed episodi intensi, come quella volta del 1973: il 20 maggio in incidente sulla pista di Monza persero la vita i motociclisti Renzo Pasolini e Jarno Saarinen; un gruppo di studenti del “Badoni” assisteva alla gara proprio sulla curva dove avvenne la tragedia. All’indomani si presentarono in classe ancora scossi, qualcuno in lacrime: la professoressa Anna Attimonelli (che era poi anche la moglie di Cusolito) per due ore non fece didattica, «per una lezione di umanità, parlando coi ragazzi di vita e di morte».

Il riconoscimento a Chiara Dell'Oro, prima ragazza iscritta al Badoni

Al termine della cerimonia, uno sguardo al femminile in un istituto che tradizionalmente è sempre stato maschile e ancora oggi le ragazze che lo frequentano non sono state molte. La prima è stata, ormai molti anni fa, Chiara Dell’Oro, omaggiata con un mazzo di fiori. Omaggio postumo anche per l’ex allievo Roberto Rotasperti, in seguito diventato direttore generale dell’ospedale di Lecco: presente la sorella Marilisa, mentre l’amico Armando Pigozzo ne ha offerto un breve ritratto.
La serie di celebrazioni proseguirà anche nei prossimi giorni, con una serie di iniziative per gli studenti, ma non soltanto: mercoledì 9 novembre all’auditorium della Camera di commercio si terrà un incontro rivolto agenitori e docenti sui “Figli di internet” con relatore Matteo Lancini; mercoledì 29 novembre, invece, l’appuntamento con la sereta finale al Cenacolo francescano, quando sarà anche proiettato un video sulla storia dell’istituto,  in fase di preparazione con il coordinamento della docente Chiara Giambigli.
D.C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.