Lecco: patenti falsificate? Ora il processo si sposta in Molise per incompetenza territoriale
Incompetenza territoriale. Sarà il tribunale di Campobasso (Molise) ad esprimersi sulla vicenda delle presunte patenti contraffatte, con un primo fascicolo già transitato dalle aule del tribunale di Lecco negli anni scorsi.
La vicenda risale infatti al 2017 quando la polizia stradale arrestò in flagranza di reato due soggetti, denunciandone un terzo, tutti ritenuti responsabili di un tentativo di truffa ai danni della Motorizzazione cittadina. Le forze dell'ordine erano infatti riuscite ad intervenire prima che il candidato si sottoponesse al test teorico per il conseguimento della patente di guida, facilitato da un auricolare pronto a ''guidarlo'' nelle risposte.
Non si è quindi reso necessario ascoltare la deposizione dell'ispettore Gianluca Biancone, che si era occupato personalmente dell'indagine per conto della polizia stradale di Lecco, citato come teste nell'udienza odierna.
La vicenda risale infatti al 2017 quando la polizia stradale arrestò in flagranza di reato due soggetti, denunciandone un terzo, tutti ritenuti responsabili di un tentativo di truffa ai danni della Motorizzazione cittadina. Le forze dell'ordine erano infatti riuscite ad intervenire prima che il candidato si sottoponesse al test teorico per il conseguimento della patente di guida, facilitato da un auricolare pronto a ''guidarlo'' nelle risposte.
Due all'epoca dei fatti, i destinatari di un provvedimento di fermo agli arresti domiciliari: se il primo aveva scelto la strada del patteggiamento, ha invece optato per il dibattimento dinnanzi al giudice in ruolo monocratico Martina Beggio, Ezio Crolla, titolare di un consorzio di scuole guida tra Campobasso e Isernia. Quest'ultimo doveva rispondere dell’articolo 475 di una legge speciale del 1925, destinato a coloro i quali presentano disertazioni come proprie seppur non frutto del proprio lavoro. Il tutto poichè ritenuto parte di sistema orchestrato per consentire a cittadini (prevalentemente stranieri) di superare l’esame teorico per il conseguimento della patente di guida, di fatto “truffando” la Motorizzazione civile sfruttando o la tecnica del “suggeritori” e dunque dotando i soggetti della necessaria apparecchiatura audio/video per comunicare con l’esterno oppure ancora “mandando avanti” un soggetto terzo, in grado di superare il test, al posto del vero candidato.
A distanza di qualche anno il nome di Crolla è però comparso in calce ad un altro fascicolo della Procura, a seguito di quanto emerso nell'istruttoria dibattimentale celebrata dinnanzi alla dottoressa Beggio. Questa volta al molisano veniva infatti contestata la falsificazione di alcune patenti di guida sequestrate a Lecco (articoli 477 e 482 del codice penale), proprio nei pressi della Motorizzazione.
Stamani in apertura di udienza l'avvocato Roberta Gallo del foro di Milano (intervenuta in sostituzione del collega molisano Costantino D'Angelo, difensore di fiducia dell'imputato ndr) ha presentato un'istanza per rilevare una presunta incompatibilità territoriale. Se il vpo Caterina Scarselli si è opposta, il giudice Paolo Salvatore si è ritirato in camera di consiglio per sviscerare la questione, esprimendosi poi a favore dell'accoglimento della stessa. Impossibile stabilire che la contraffazione dei documenti sia avvenuta in territorio lecchese, tenendo conto anche della residenza e dell'attività professionale dell'imputato, entrambe legate al molisano e in particolare al comune di Bojano.Non si è quindi reso necessario ascoltare la deposizione dell'ispettore Gianluca Biancone, che si era occupato personalmente dell'indagine per conto della polizia stradale di Lecco, citato come teste nell'udienza odierna.
G.C.