Viabilità: ci potranno essere degli aggiustamenti, ma l'obiettivo è una città diversa, che si trasforma


Natale 2021: tra strali, attacchi e pompose dichiarazioni, la minoranza lecchese attaccava la viabilità che riguardava la zona di via Digione e la nuova rotonda della Piccola, chiedendo di tornare indietro per “manifesta incompetenza” dell’attuale amministrazione.

Novembre 2022, ovvero oggi: chi tornerebbe indietro? Quale consiglieri di minoranza oggi tornerebbe indietro? Quali cittadini?

Noi crediamo nessuno.

E le foto sui giornali, petizioni, non mancavano nemmeno a quel tempo.

Tutto questo per dire che, al di là delle urla e delle foto del traffico delle prime settimane, il compito di un’Amministrazione non può essere solo quello di guardare alla pancia dei disagi dei primi giorni di un cambiamento viabilistico importante e rilevante, che è fisiologico possa generare qualche disservizio (che va ascoltato).

Il compito di un’amministrazione è inserire i singoli cambiamenti in un disegno più ampio con uno scopo chiaro: il centro di Lecco non dovrà essere, in futuro, il luogo dove le auto regnano e, soprattutto, non può essere lo spazio in cui avviene l’attraversamento per chi si muove da Valsassina e Valtellina verso Milano. Non ha alcun senso viabilistico portare al Ponte Vecchio, e dunque in centro, quel traffico.

Il Ponte Vecchio è un edificio del 1338 che, a giudicare da quello che dicono le minoranze, dovrebbe avere come proprio futuro quello di essere il nodo centrale di uscita da Lecco la domenica. Noi, ce lo si lasci dire, la vediamo diversamente.

Perché sarebbe stato bello vedere sui giornali, oltre che le polemiche, le foto di momenti in cui in contemporanea si trovavano sul ponte (nelle vicinanze del quale corrono bei percorsi ciclabili e pedonali) decine tra pedoni, biciclette, famiglie con le carrozzine. Come del resto è avvenuto.

Se questo “costa” qualche settimana di adattamento, ce ne faremo una ragione e non ci facciamo intimorire da chi vorrebbe il Ponte Vecchio a doppia corsia per auto entrata e uscita, tutti i giorni, tutto il giorno. Quello a doppio senso, semmai, dovrebbe essere il futuro ponte che dovrà costruire l’ANAS e speriamo che la minoranza sia del nostro stesso avviso.

Tornando al Ponte Vecchio, siamo stati eletti per andare in un’altra direzione. Con il buon senso, ma in un’altra direzione. Il nuovo doppio senso alternato sta già dando i suoi frutti e la chiusura parziale del ponte offre possibilità diverse rispetto al suo utilizzo.

Vederla così non significa avere il paraocchi: alcuni aggiustamenti di questa sperimentazione si potranno pure fare, certamente. Altrimenti non l’avremmo chiamata sperimentazione. Ma l’obiettivo è chiaro e parla di una città diversa, che si trasforma con la dovuta gradualità, ma si trasforma.

E lo fa attraverso studi di traffico analizzati e votati dalla maggior parte del Consiglio Comunale, coraggioso quando c’era da deliberare e ora, nelle sue minoranze, pavido nell’applicare per davvero un cambiamento che metta la mobilità sostenibile al centro.

Perciò, avanti così con il buon senso di ritoccare quello che serve, senza venir meno alla visione della città nella quale crediamo, perché - supponiamo - nessuno pensa che le code di Lecco nascono con la chiusura del Ponte Vecchio.
O, forse, ci sbagliamo e la scarsa onestà intellettuale riesce ad arrivare al punto di dire che il problema del traffico a Lecco è nato ieri con la scelta di andare verso una mobilità più sostenibile sul Ponte Vecchio.
AmbientalMente
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