I riti sono ricorrenze strutturate Halloween è un prodotto da vendere
Enrico Magni
I riti sono ricorrenze che coinvolgono individuo, famiglia, gruppo, clan, società, costumi, tradizioni, quotidianità materiale e immateriale.
I riti fanno parte della vita dell’individuo, rimarcano passaggi che vanno dalla nascita alla morte e testimoniano appartenenza, identità e credo. Ogni cultura si è dotata di rituali finalizzati a promuovere una rappresentazione mitica del futuro.
I rituali sono indispensabili per garantire i miti fondativi, sono necessari per favorire l’ingresso di nuovi movimenti culturali nella società. La maggior parte dei rituali sono funzionali a custodire e rigenerare i paradigmi socio-culturali di base.
L’attuale festa di Halloween non c’entra nulla con le tradizioni locali, come non c’entra nulla con quella coreana che ha causato morti. E’ una festa prodotta dalla globalizzazione, dal mercato esasperato ed esasperante che manipola il bisogno dell’individuo di socializzare, di stare insieme. La globalizzazione, il mercato rompono e stravolgono i riferimenti antropologici imponendo un logos, una comunicazione massificata e omologante global.
La ricorrenza di Halloween, post celtica, si sviluppa, per una serie di meccanismi, dentro la sub cultura protestante nordica americana. Nel momento in cui si stanno costruendo limes, confini e guerre le feste massificate occidentalizzate, secolarizzate e svuotate di senso, contaminano e alterano i costumi e sistemi sociali.
Halloween è la ricorrenza più commerciale negli Stati Uniti. Gli americani spendono circa 6,9 miliardi di dollari per festeggiare Halloween, acquistando soprattutto caramelle, costumi e feste. Una quota decisamente elevata è anche spesa per comprare costumi per animali domestici. In Italia è una festa da 200milioni di euro anche più, anche con l’inflazione galoppante.
Le origini dell’attuale festa di Halloween si rifanno alla festa celtica di Semhain, che coincide col capodanno celtico. I Celti, come altri popoli antichi, misuravano il tempo in base alle stagioni, ai cicli del raccolto. Semhain è la festa che segna la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno, l’ultimo raccolto prima dell’inizio della stagione fredda e si mettono da parte le provviste per superare il freddo inverno nordico. Semhain è la festa più importante per i celti e rappresenta un momento di passaggio; da questa deriva il carattere mortuario della festa di Semhain, che si ritrova nel moderno Halloween. I Celti credono che la parete che divide il regno dei morti da quello dei vivi si sottigli e che i due mondi possono entrare in comunicazione: i morti possono tornare nel mondo dei vivi ed entrare in contatto con essi. Si accosta e si avvicina alla festa cattolica di ognissanti e dei morti.
I riti come aggregatori sociali sono spogliati di significato magico, animistico, religioso, folclorico, diventano dei prodotti da vendere, consumare e triturare.
Dr. Enrico Magni