Governo Meloni: quale credibilità?
Da sempre infatti cerco di anteporre la verifica dei reali fatti evolutivi a quella dei miei giudizi pregressi.
Inoltre in questo caso non poteva non apparirmi perlomeno interessante la vicenda della prima donna premier con tutti i suoi potenziali risvolti umani che non potevano non suscitarmi " a pelle" una qualche forma di simpatia, visti anche i rischi di una non certo facilitante prassi politica nei confronti delle donne. Peraltro il suo primo discorso d'insediamento sembrava caratterizzato da schiettezza e senso di responsabilità e quindi senza retorici trionfalismi, visto anche il difficile momento che stiamo attraversando non solo noi Italiani.
Ma poi, venendo anche pur solo alle prime risposte registrate durante il dibattito parlamentare, come non rilevare una volta in più e con delusione la riproposizione di un modello politico tutt'altro che sottoscrivibile ?
Pur avendo purtroppo registrato vari passaggi argomentativi criticabili mi limito, inevitabilmente in modo assai sintetico, solo a 3 esempi tutt'altro che marginali perché chiaramente indicativi di una "cultura politica" già ben così delineata, anche in termini "operativi", della premier e di questa sua maggioranza governativa.
L'innalzamento del limite del contante per i pagamenti, definito in qualche modo vantaggioso anche per i poveri, peraltro appoggiandosi strumentalmente a precedenti affermazioni di un esponente della controparte. Come a dire che una sciocchezza detta da un avversario politico diventa legittima se fatta propria. Penso che ad ogni persona di buon senso appaia perlomeno ridicola questa affermazione ben sapendo che nessun povero possa mai permettersi anche per un solo singolo pagamento 5000 o 10.000 euro di contanti. Lo sanno o non lo sanno che un povero semmai ha in tasca pochi euro e quindi il tetto potrebbe semmai essere per ogni singolo pagamento anche solo di qualche decina o al massimo qualche centinaia di euro ?
Quindi altro che ai poveri, semmai questa norma gioverebbe, guarda caso, a corruttori ed evasori !
L'aggiunta nella dicitura "Ministero dell'Istruzione" di quel " e del merito", ben al di là di essere un formalismo (anche per le spiegazioni ufficiali addotte), rileva una visione distorsiva della funzione pubblica che dovrebbe essere invece tesa "costitutivamente" a garantire una vera e realmente paritaria inclusione scolastica. Semmai il "merito" dovrebbe essere misurato, almeno nella scuola dell'obbligo, sull' "Impegno" (e meno sui risultati) perché così facendo si tiene conto anche dei "punti di partenza" del percorso di apprendimento sia scolastico che umano.
La scomposta risposta della Meloni alle argomentate e dettagliate affermazioni dell'ex magistrato Roberto Scarpinato denotano una mal celata insofferenza nel riconoscere l'oggettivo legame tra certo neo fascismo e le stragi che hanno insanguinato il nostro martoriato Paese. Il tutto sancito peraltro da sentenze definitive. Quindi condannare giustamente le leggi razziali fasciste e sorvolare sulle implicazioni neofasciste ben più recenti non può non far sorgere altrettanti dubbi che la neo premier farebbe bene a dissipare in nome di una sua maggior credibilità, almeno in questo campo.
Quindi, e purtroppo, non mi sembra questo il miglior modo per iniziare il cammino di un Governo che dice di avere reale attenzione sia alla questione sociale, e relativo schierarsi coi meno tutelati, che a quella "valoriale". La musica sembra invece suonare in continuità con gli interessi dei più forti.
Stiamo a vedere le scelte concrete che si profileranno nell'immediato futuro.