Lecco: rubò lo zaino a un pendolare non vedente, a processo
“Quando ho allungato la mano lo zaino non c'era più”: è il racconto reso oggi in aula da un pendolare della tratta Lecco-Sondrio, che, dopo la spiacevole vicenda che l'ha coinvolto a settembre 2019, si è sentito costretto a modificare le proprie abitudini giornaliere.
In un pomeriggio come tanti il 52enne M.A., non vedente assoluto, era salito sul treno che dalla stazione di Lecco l'avrebbe dovuto riportare a casa e, come era solito fare, aveva appoggiato il proprio zainetto sul sedile vuoto accanto al suo, salvo rendersi conto poco dopo che era sparito. “Chiaramente dopo quello che è accaduto non l'ho più fatto” ha commentato la persona offesa. “Sono andato a fare denuncia, ma già l'indomani sono stato ricontattato dalle forze dell'ordine che mi hanno restituito lo zaino”. Del contenuto, peraltro, non sarebbe stato sottratto nulla se non un gratta e vinci del valore di 5 euro.
L'extracomunitario che – stando alla pubblica accusa - si sarebbe reso responsabile del furto è ora accusato dalla Procura della Repubblica di Lecco del reato previsto agli articoli 624 e 625 del nostro codice penale: furto aggravato dalla esposizione alla pubblica fede.
Nell'udienza tenutasi questa mattina a palazzo di giustizia le parti, dopo aver sentito la testimonianza di M.A., si sono accordate per l'acquisizione degli atti in merito alle testimonianze rimanenti. Il giudice Gianluca Piantadosi ha quindi rinviato per discussione al 31 marzo del prossimo anno.
In un pomeriggio come tanti il 52enne M.A., non vedente assoluto, era salito sul treno che dalla stazione di Lecco l'avrebbe dovuto riportare a casa e, come era solito fare, aveva appoggiato il proprio zainetto sul sedile vuoto accanto al suo, salvo rendersi conto poco dopo che era sparito. “Chiaramente dopo quello che è accaduto non l'ho più fatto” ha commentato la persona offesa. “Sono andato a fare denuncia, ma già l'indomani sono stato ricontattato dalle forze dell'ordine che mi hanno restituito lo zaino”. Del contenuto, peraltro, non sarebbe stato sottratto nulla se non un gratta e vinci del valore di 5 euro.
L'extracomunitario che – stando alla pubblica accusa - si sarebbe reso responsabile del furto è ora accusato dalla Procura della Repubblica di Lecco del reato previsto agli articoli 624 e 625 del nostro codice penale: furto aggravato dalla esposizione alla pubblica fede.
Nell'udienza tenutasi questa mattina a palazzo di giustizia le parti, dopo aver sentito la testimonianza di M.A., si sono accordate per l'acquisizione degli atti in merito alle testimonianze rimanenti. Il giudice Gianluca Piantadosi ha quindi rinviato per discussione al 31 marzo del prossimo anno.
F.F.