Il luogotenente Furceri, ex comandante della stazione di Bellano, ucciso a colpi di pistola da un sottoposto a Asso. Blitz all'alba

Il luogotenente Doriano Furceri
La mediazione si è protratta fino all'alba, poi l'ingresso in caserma delle forze speciali e la conferma: il luogotenente Doriano Furceri, già comandante della stazione di Bellano, è morto, ucciso a colpi d'arma da fuoco da un suo sottoposto, il brigadiere Antonio Milia, uscito dall'edificio zoppicante, dopo essere rimasto per ore barricato dietro la porta d'ingresso, antisfondamento.
E' successo ad Asso, dove il sottufficiale era stato destinato nel febbraio scorso, dopo il trasferimento disposto dall'Arma per opportunità: in paese, a Bellano, infatti, erano comparse le ormai famose scritte alludenti a presunte relazioni extra coniugali intrattenute da alcune donne con la divisa, sposato e padre di tre figli, esattamente come il suo assassino.
Ancora tutta da chiarire la cornice di quanto si è consumato in caserma ad Asso.
Attorno alle 18.30 di ieri si sarebbe udito il primo sparo, poi i lamenti di Furceri, attinto già dal primo colpo. Poi altri due "botti" ed il silenzio rotto solo dalle urla, verso l'esterno, di Milia, che ripetutamente avrebbe confermato di aver ammazzato il suo superiore. "Ho ucciso il Comandante" si sarebbe udito distintamente.
I militari del Gis - il gruppo di intervento speciale dell'Arma - sono entrati in azione poi solo all'alba, dopo una nottata di trattative intessute già dalle 23 da un negoziatore con il brigadiere, tornato in servizio dopo un periodo lontano dal lavoro a seguito di problemi (sembrerebbe emerso) legati a disturbi psicologici.
"Liberate" così anche le persone barricate al piano superiore della caserma, allestito ad alloggi. Tra loro una carabiniera e i famigliari (civili) di altri uomini in servizio ad Asso.
Per Furceri, non c'è stato nulla da fare. Aveva 58 anni. A Bellano era rimasto 17 anni, di ritorno da un'esperienza a Palermo dopo aver già prestato servizio in provincia di Lecco. A fine anni '90 era stato infatti a capo del nucleo comando presso la compagnia di Merate, restandovi qualche anno fino al trasferimento in Sicilia - terra delle sue origini - per poi venire assegnato al comune laghee'. Appassionato di montagna e bicicletta, oltre che di buona cucina, lascia, come detto, la consorte Patrizia e tre figli. “Alla famiglia e ai suoi cari il cordoglio e la più sentita vicinanza della  Regione Lombardia e di tutti i lombardi”, il messaggio del governatore Attilio Fontana, dopo aver appreso la notizia.
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