Lecco: anche in consiglio comunale chieste le dimissioni della giunta
Non poteva che essere il nuovo municipio il tema più dibattuto durante la fase iniziale del consiglio comunale di lunedì sera, quella dedicata alle “comunicazioni” da parte dei consiglieri. Una sfilza gli interventi dei diversi consiglieri comunali di opposizione per sottolineare il disappunto della minoranza sulla gestione del dossier che ha portato il sindaco a comunicare giovedì scorso che il progetto di realizzare un nuovo municipio è al momento abbandonato.
A tornare per prima sulla questione è stata la capogruppo della Lega Cinzia Bettega, con alcune questioni tecniche: “La perizia comparativa è stata fatta tra l’ipotesi di riqualificare l’edificio della ex Deutsche Bank e quella di demolire e ricostruire l’edifico di via Marco d’Oggiono, una struttura acquistata per 5,7 milioni di euro che fino a pochi anni fa ha ospitato Politecnico. Com’è possibile prevedere di abbattere oltre 8mila metri quadri di costruzione e non prendere in considerazione l’ipotesi di ristrutturarlo come prevedeva invece il progetto originario?”. Anche Simoni Brigatti di Forza Italia è rimasto sui fatti: “Durante il consiglio comunale del 2 novembre 2021 l’assessore Sacchi aveva detto che l’ottica era quella di individuare un unico edifico per tutti gli uffici comunali e il sindaco aveva aggiunto ‘chiediamo due mesi per affacciarci al mercato e chiedere se ci sono immobili pronti per ospitare l’intera macchina comunale’. Io avevo invece risposto che questa operazione avrebbe messo in difficoltà il bilancio e reso insostenibile la realizzazione di altre opere. Le stesse cose che avete detto voi giovedì”.
Emilio Minuzzo ha spostato il discorso su un piano politico: “Mi sembra di vedere l’immagine del comandante che scappa e abbandona la nave - ha detto il forzista al sindaco Gattinoni - ma mentre lei si dissocia da responsabilità che sono solo sue, a bordo rimangono cittadini e dipendenti comunali”. Peppino Ciresa ha ribadito che si è trattato di “scelte sbagliate”, mentre Giacomo Zamperini (FdI) ha sostenuto che si tratti di “scaramucce interne” e “rese dei conti” che si starebbero consumando nel Partito democratico, sottolineando l’assenza dei dem Vittorio Campione, Giovanni Tagliaferri e Clara Fusi. A riassumere la posizione del centro destra Filippo Boscagli: “Quello che non siete in grado di fare non è più tollerabile e non è più pensabile che ci sia un possibile futuro per la guida di questa città. Noi chiediamo le dimissioni della giunta”.
Nessuna replica dalla maggioranza.
M.V.